La suite di Giava
- Autore: Jan Brokken
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Iperborea
- Anno di pubblicazione: 2023
Può un’immagine, una canzone scatenare un viaggio nei ricordi? Sì e la dimostrazione è La suite di Giava , nuovo libro di Jan Brokken, edito da Iperborea, che ha al centro la figura della madre dell’autore, Olga nel suo soggiorno nelle Indie Orientali.
Il motivo musicale capace di scatenare questo viaggio a ritroso nel tempo compiuto da Jan Brokken è stato la sonata per pianoforte sentita alla radio: I giardini di Buitenzorg, dalla Suite di Giava di Leopol’d Godovskij.
Note che accesero la lampadina dei ricordi in Brokken, poiché la località protagonista è quella dove sua madre visse dopo essere arrivata nel 1935, a soli 20 anni, in Indonesia, in quel tempo colonia olandese. Un soggiorno di dieci anni, con il marito Han, che l’autore cerca di riportare alla luce grazie a questo nuovo romanzo tradotto da Claudia Cozzi.
Nel libro Brokken, nato nel 1949, ricostruisce la vita della madre in quel periodo giavanese poco conosciuto e velato da qualcosa di misterioso.
Pagina dopo pagina, nota musicale dopo nota (provate ad ascoltare il brano perché è davvero intenso e piacevole) il libro evoca un’atmosfera esotica, quella indonesiana, che affascina e conquista perché Brokken, grazie a una serie di lettere ereditate dalla zia, riesce a donare al lettore il ritratto, tra musica e parole, della madre.
Olga era una donna dalla mente acuta, interessata e incuriosita da ogni cosa che la circondava e, soprattutto, sempre pronta ad apprendere e a donare.
Lo dimostra quello che lo scrittore stesso riporta ai lettori, quando a un certo punto scrive che la madre si impegnò a imparare il “makassar”, una lingua locale e, allo stesso tempo, insegnò alle donne di Giava ad usare la macchina da cucire a pedale, visto che in quegli anni non tutte le case avevano l’elettricità.
Questo permise a queste donne e madri di fare vestiti per le proprie famiglie, ma anche di imparare un lavoro - il cucito - che le aiutò ad avere delle fonti di guadagno per la famiglia e un pizzico di indipendenza.
Olga, giovane donna piena di vita, intraprendente, affrontò anche grandi dolori, come la morte prematura di un figlio (anni prima della nascita dello scrittore) e pure la dura prigionia per mano dei giapponesi.
Situazioni che segnarono Olga, sia fisicamente che psicologicamente, ma che non riuscirono a sconfiggerla del tutto. La suite di Giava di Brokken è coinvolgente, perché ci racconta la madre, ma approfondisce anche la figura del compositore della Suite, quel Leopold Godovskij che tanto conquistò Olga con quella musica da lui composta tra il 1924 e il 1925, fatta da dodici movimenti e influenzata dall’atmosfera del gamelan di Java, tipica della musica indonesiana che comprende metallofoni, xilofoni, tamburi e gong, ma che può includere anche flauti di bambù, strumenti a corda e la voce.
Fosse solo quello, perché lo stile di Brokken si fa sentire e, non a caso, oltre a queste storie della madre e della musica che la conquistò, a un certo punto ci si imbatte in Hella Haasse, una scrittrice olandese nata a Giacarta in Indonesia a Paul Seelig, pianista, compositore e direttore d’orchestra.
Quindi si conoscono più mondi, più culture, più punti di vista che potrebbero essere visti come digressioni dell’autore, ma che sono invece accomunati da piccoli e sottili legami tutti da indagare e scoprire.
Leggendo La Suite di Giava, non solo Brokken ci porta in punta di piedi nella sua vita familiare, ma anche alla scoperta di cosa può unire i personaggi della storia, come accade a Olga e ai suoi comprimari. Sì, perché Olga, protagonista de La suite di Giava e chi compare nella storia, sono accomunati da quella capacità e qualità che li porta a guardare con curiosità il mondo circostante in uno scambio di conoscenze e saperi reciproco e continuo.
La suite di Giava
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La suite di Giava
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