La trama della vita di Jerome Kagan

Si nasce irripetibili, unici e soli, con una dotazione caratteriale propria. Persino i gemelli non sono del tutto simili l’uno all’altro: tu chiamalo, se vuoi, temperamento. Le variabili che incidono sulla possibile trasformazione di ognuno dipendono dal lancio dei dadi della vita, ossia ambiente, famiglia, circostanze. Può succedere, dunque, che un individuo con la predisposizione a sviluppare una qualche patologia mentale la manifesti, o meno, compiutamente, a seconda dell’esistenza che gli tocca di vivere. La biologia conta, ma contano altrettanto i vissuti. Sulla base di questi presupposti Jerome Kagan ha messo in piedi la ricerca psicologica più impegnativa del mondo: seguire nell’evoluzione della fisionomia interiore un gruppo di persone per oltre vent’anni, dalla culla alla maturità. “La trama della vita” (Bollati Boringhieri, 2011) è il frutto di questa ricerca, che rappresenta anche una teoria divergente: smentire ciò che è stato dato per scontato da Freud, ossia che le differenze di temperamento dipendano esclusivamente da fattori ambientali, condizione familiare, traumi infantili. Nossignori: fermo restando il ruolo modellante delle esperienze, qui si dimostra a chiare lettere che una funzione decisiva nella formazione del carattere lo gioca la struttura genetica. In altri termini: parlare di temperamento significa addentrarsi su un terreno minato, in cui - per potere spiegare gli stati d’animo di una persona (la sua attitudine alle disfatte, o alle imprese, ontologiche; le sue abitudini) - la biologia va combinata, in ogni caso, con il "vissuto". Non è forse il libro più indicato per vincere la noia da solleone, ma ha il pregio del rigore scientifico e della chiarezza espositiva, tipica della saggistica anglosassone. Vuoi mettere?