La vita in Sicilia al tempo dei Borbone
- Autore: Gaetano Basile
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2018
Gaetano Basile, giornalista, ricercatore appassionato cultore e studioso della sua terra di Sicilia, autore di numerose opere di successo su questo tema, si cimenta in un lavoro di ricostruzione storica di un periodo cruciale.
L’autore si è speso in questa accurata ricerca, senza avere la pretesa di esercitare il ruolo di storico di professione, ma compiendo un percorso che pone più attenzione ai particolari curiosi, divertenti ed intriganti con aneddoti però sempre fedeli al dettato delle fonti ufficiali.
L’autore in La vita in Sicilia al tempo dei Borbone (Dario Flaccovio Editore, 2018) racconta della presenza in Sicilia di questo illustre casato che si realizzò in due periodi per un totale di quasi 150 anni. I Borbone costituirono una dinastia regnante di rilievo, di statura e di dignità nel panorama delle grandi monarchie europee a cui succedettero i Savoia che non hanno forse lasciato specie nel Meridione una traccia del tutto positiva. Anche se è pur vero che dei Borbone non si può di certo fare un bilancio del tutto positivo del loro regno con luci ed ombre che l’autore non tralascia di mettere in evidenza.
Basile racconta la modernità che hanno portato con la prima linea ferroviaria Napoli Portici, ma anche le persecuzioni ed i crimini commessi dai Borbone. Insieme a regnanti di indubbio valore e di livello, vi furono personaggi alle soglie del ridicolo o assai pittoreschi.
L’aggettivo “borbonico” ha assunto nel corso del tempo un’accezione negativa, una pesante eredità che il Meridione si trascina dietro, ma leggendo le pagine del libro di Basile ci si rende conto di aspetti niente affatto sgradevoli.
L’autore si è doverosamente ed ampiamente documentato su fonti letterarie e documentarie, offrendo al lettore una gradevolissima lettura sui costumi dell’epoca, con il suo tratto sempre umoristico e mai noioso con gustosi e intriganti descrizioni sulla moda o sull’arte di “comunicare seducendo” con il solo ausilio di un ventaglio.
Parlando dei Borbone non si può tralasciare di parlare delle riforme di Caracciolo che in Sicilia voleva intaccare i privilegi dei nobili che si adoperarono per un suo veloce allontanamento dal Potere. Inoltre Caracciolo ebbe l’insana idea di volere ridurre i giorni di festa dedicata alla Santa Patrono.
Fra le sue riforme ci fu pure quella del Festino, la grandiosa festa in onore di santa Rosalia, patrona di Palermo con la riduzione da cinque a tre giorni dei festeggiamenti. “O festa o testa” trovò scritto dappertutto mentre si fece ricorso al re per “il selvatico procedere del viceré”. E la festa rimase di cinque giorni.
Tutte le riforme dei Borbone furono boicottate dai nobili locali, seppur vocate allo sviluppo dell’Isola. I nobili siciliani, soleva dire Lord Harold Acton, il più autorevole storiografo dei Borbone, sono duecentomila persone che distruggono quattro milioni di poveracci. Qualunque tentativo di riforma fu inteso infatti dai nobili locali come un tentativo da parte della Monarchia di colpire il loro potere, le loro prerogative e i loro privilegi. L’unico che collaborò alle riforme borboniche fu il principe di Raffadali che nei suoi feudi adoperò moderne tecniche inglesi per la lavorazione delle colture, che però vennero sabotate.
Fuoriesce dalle pagine del libro, un’immagine di una Sicilia strana, miserabile, povera, ma che curava molto il fasto, l’eleganza, l’apparenza, rimanendo al contempo presenti elementi di arretratezza difficile da superare.
La vita in Sicilia al tempo dei Borbone
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