Le 48 leggi del potere
- Autore: Robert Greene
- Genere: Psicologia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Baldini+Castoldi
Lo scrittore Robert Greene (Los Angeles, 14 maggio 1959), in collaborazione con Joost Elffers, grafico editoriale di New York, scrive Le 48 leggi del potere, un bestseller nazionale e internazionale, pubblicato per la prima volta nel 1998; casa editrice Baldini + Castoldi (traduzione di: E. Angelini, P. Bua, R. Manganello e M. Menga).
Un saggio da non portare con sé in spiaggia o nella sala di attesa del medico, da non regalare e né tantomeno da prestare, ma da tenere nascosto, da studiare senza farlo sapere a nessuno, per non svelare le proprie mosse.
Il libro elenca 48 leggi fornendo la giusta chiave di lettura, che permette di sfruttarle nella propria quotidianità.
Questo testo è per chi vuole arrivare alla vetta, seguendo non l’istinto, ma precisi dettami per cui è difficile sbagliare.
“In generale, la sensazione di non esercitare alcun potere sulle persone e sugli eventi ci risulta insopportabile. Quando ci sentiamo impotenti, siamo anche infelici. Nessuno vuole ridurre il proprio potere; tutti desideriamo accrescerlo.”
Queste le prime parole dell’autore nella prefazione, che aprono le danze a dei concetti che inebriano così tanto, che sembrerà di avere in mano la chiave di svolta della propria vita.
L’autore fa della storia la migliore maestra per il lettore; le esperienze vissute da guerrieri, leader e adulatori del passato diventano esempi di osservanza o trasgressione di tutte le 48 leggi che hanno contribuito a creare, esaltare o distruggere il potere di tali personaggi.
Il lettore potrà imparare da figure come P.T. Barnum, impresario di spettacoli del XIX secolo, il quale diventò famoso mettendo in pratica azioni brillanti e geniali che l’autore trova perfette come esempi di applicazione della legge n. 6 :“Attirate l’attenzione a qualunque costo”.
Oppure, potrà imparare anche dalla regina Elisabetta I, che mise in pratica la legge n. 20, “Non prendete posizione”, e riuscì a vivere la sua vita come meglio credeva, tenendo il governo per un periodo sereno e culturalmente fertile.
O ancora imparare come la trasgressione della legge n. 11, “Rendete le persone dipendenti”, costò cara al conte di Carmagnola, condottiero eroico e di successo, il quale però fece l’errore di non rendersi insostituibile, provocando la sua stessa morte.
Come lo stesso Robert Greene suggerisce nella prefazione, si può esaminare la legge che di volta in volta sembrerà più attinente alle proprie vicende personali o all’obiettivo che in quel preciso momento della vita si vuole raggiungere. Il consiglio è comunque di leggerle tutte per scoprire che sono tutte interconnesse tra di loro.
Le 48 leggi del potere è un libro che infonde coraggio e audacia, che sprona a oltrepassare i propri limiti e che rende il potere alla portata di tutti.
Un libro di certo non adatto ai moralisti più incalliti, ma, piuttosto, a chi è consapevole che il fair play non è poi così appagante.
Le 48 leggi del potere
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