Le ballate di Ozium
- Autore: Peppe Grassonelli
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2013
“Commissario, adesso che la notte è scesa veloce sulle strade di Ozium, e la mia mente è piena di fumo, le svelerò un segreto. Ma prima, osservi attentamente la città; vede come tutto tace, la gente è sparita come per via di un incantesimo. Commissario, stanotte, non ci siamo che solo noi due al mondo: sento che posso raccontarle la mia storia”.
E la storia viene narrata con un fascino da cantastorie. Siamo a Ozium, un paese dell’entroterra di Agrigento uno dei capoluoghi della Sicania, una terra dove vige la legge del più forte. Un paese che ha avuto tempi migliori con la centrale a carbone a monte, la salina a mare e la Stazione Centrale sempre piena di gente. Ozium durante la seconda guerra mondiale era stata distrutta dalle bombe e con enorme fatica i pochi abitanti rimasti in vita hanno tentato la ricostruzione. Ad Ozium, paese toccato dai miti di Galatea, Polifemo e Fauno, e dalle tante dominazioni passate in Sicilia, non ci sono regole da rispettare e si sa che fuori “dalla Legge tutto è permesso” anche l’Affiliazione ai clan locali.
In un micro mondo narrato poeticamente da Peppe Grassonelli in "Le ballate di Ozium" (Amazon, 2013) c’è l’onorevole Elabinna che ha dedicato tutta la sua vita a questa città; la bellissima Angela, “troppo presto strappata alla vita"; il farmacista, uomo retto ma attanagliato dalle paure; il pescatore che durante una tempesta ha perso il la sua barca proprio come il più noto ‘Ntoni verghiano; il professore Di Matteo che consiglia al figlio di mettere sempre lo studio davanti alla sua vita; il giudice, unica bussola di civiltà; Momo che vuole andar via; e poi in questo reale/immaginario paese c’è il pasticciere, il calzolaio, artigiani che del loro lavoro hanno fatto la loro vita, c’è chi ha combattuto invano il cancro, l’innocente, il superstite, il bugiardo ma anche il carcerato e il latitante.
Un universo variegato che si racconta e viene raccontato dall’autore nelle quindici ballate che compongono il romanzo, un caleidoscopio dell’animo umano. Ad Ozium sotto la torre dei Borboni, nei vicoli maleodoranti, tra il disfacimento e le macerie, i pochi cittadini superstiti, sono ormai dei stranieri senza terra, e l’unico a cui è data la possibilità di intraprendere un viaggio liberatorio e riscattatorio a tre tappe (Mitos (città del mito), El (città dell’arte) e Gaia (città della scienza)) è l’autore stesso. Ma lui si ferma, si gira, guarda la sua donna e capisce che una nuova vita sta nascendo e capisce che:
"Il mistero della vita supera tutti, divorando, come un enorme buco nero, tutta l’esistenza e le storie che essa genera".
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Le ballate di Ozium
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