Le grandi guerre sui mari giorno per giorno. Gli ammiragli, le battaglie e le navi che hanno cambiato la storia di Angelo Savoretti

C’è una grandissima scuola dietro ad Angelo Savoretti. Il saggista romano ha collaborato a lungo con Giorgio Giorgerini, autorità negli studi di storia e politica navale. Del resto, ha dimostrato fin dagli studi un talento raro nel trattare gli argomenti che tanto lo hanno appassionato già da ragazzo. Sono al centro anche del suo terzo libro, Le grandi battaglie sui mari giorno per giorno.
Gli ammiragli, le battaglie e le navi che hanno fatto la storia, pubblicato nella collana I volti della storia, dalla casa editrice romana Newton Compton (settembre 2023, 473 pagine).

Un autentico almanacco. Nei dodici capitoli, uno per ogni mese dell’anno, sviluppa giorno per giorno, appunto, gli eventi salienti della storia della marineria militare mondiale. Parte dalla creazione dei Navy Seals nell’US Navy, il 6 gennaio 1962, per finire con la battaglia delle Scogliere Rosse, per il controllo del fiume Yangtze, conteso dei signori cinesi della guerra, in un giorno imprecisato del dicembre 208. Subito prima, Angelo Savoretti si è soffermato sulla battaglia del Mare di Barents, del 31 dicembre 1942. È stato il combattimento nelle acque gelide dell’Artico che convinse un Hitler livido di rabbia a sospendere gli attacchi di superficie contro le rotte settentrionali estreme dei convogli alleati, che portavano dalla Scozia al porto di Murmansk materiali vitali per l’industria bellica sovietica.
Bruciava l’insuccesso di una squadra navale della “Kriegsmarine”, forte di due moderni incrociatori pesanti - Lutzow e Admiral Hipper - trattenuta dalle unità nemiche di scorta ai mercantili e respinta dagli incrociatori britannici sopravvenuti. Nell’occasione, la Marina tedesca non aveva affondato nemmeno un mercantile del convoglio attaccato.

Nato a Roma nel 1970, dopo una breve esperienza nella Marina Militare Savoretti ha conseguito la laurea in Lettere moderne, nell’Università romana di Tor Vergata, discutendo una tesi sul pensiero strategico navale, valsa una borsa di studio nazionale dello Stato Maggiore Marina. Successivamente, oltre a collaborare per diversi anni con il prof. Giorgerini, ha pubblicato diversi articoli di storia navale e i libri: I grandi ammiragli dell’età remica (2017), con cui ha vinto il Premio Marincovich per la cultura del mare e I grandi ammiragli dell’età velica (2018).

Grandi battaglie e grandi navi, quindi, ammiragli famosi, leggi e trattati fondamentali, ammutinamenti, innovazioni tecniche, armamenti decisivi, strategie geniali, brillanti tattiche, decorazioni al valore, reparti speciali mitici e molto altro. Quest’opera riprende l’intero percorso della storia navale mondiale, dall’antichità ai nostri giorni. Un periodo fin troppo ampio e gremito di avvenimenti, fa notare lo stesso autore, artefice di un lavoro eccellente di selezione e contestualizzazione degli eventi, sulla base di una vastissima varietà di fonti.
Per quanto agevole e adatto a un pubblico generalista, scritto con taglio divulgativo e con una schematicità efficace (la sistematica dell’almanacco, data su data, gli consente di non rispettare l’unità di luogo e di tempo, né una cronologia tassativa), il lavoro subisce l’handicap che penalizza in genere gli argomenti navali, bellici e non. Sono considerati specialistici e, a torto, si ritiene quanto accaduto sul mare meramente complementare alla storia degli eventi “terrestri”, di Serie A, Champions League, decisivi nel corso dei tempi. Si tratta di una considerazione diffusa ma errata ed è condivisibile, perciò, lo sfogo iniziale di Angelo Savoretti nell’introduzione al volume.
Con rispettoso rammarico, l’autore osserva che il mare ha da sempre accompagnato lo sviluppo della storia dell’umanità. Vi sono stati decisi i destini delle civiltà, attraverso episodi spesso cruciali, che hanno determinato l’inizio o la fine di diversi periodi storici. Tuttavia, la storia navale è costretta ad una marginalità nel contesto generale della storia, a causa degli storiografi, che soprattutto in Italia si sono soffermati su periodi storici ristretti, come la seconda guerra mondiale ed eventi tipici, come la battaglia di Lissa 1866, trascurando secoli interi. Pur eccellenti ricercatori hanno commesso un errore ulteriore, ignorando un fattore che ha senza dubbio inciso sulle dinamiche storiche: il ruolo di deterrenza assunto spesso dalle marine da guerra, quello oggi giocato dall’arsenale distruttivo delle potenze nucleari.

A suo parere, la storia navale andrebbe studiata nella sua completezza. Da qui, la scelta di scrivere un testo, senza precedenti, che raccoglie e coordina nell’arco teorico di un anno le principali tappe della storia navale, senza farsi condizionare dalla sequenza cronologica antichità-modernità e dalla progressione tecnologica delle tre epoche storiche che hanno caratterizzato l’evoluzione della nave: remica, velica e a motore.
In ogni pagina è definito il quadro storico-politico entro il quale l’evento navale di volta in volta considerato è nato e si è sviluppato. Vengono analizzate le origini e le conseguenze.

Ogni data vuole essere il pretesto per analizzare, con la massima imparzialità possibile, i fatti salienti della storia navale, corredati da diverse curiosità inserite nelle note.

Un solo esempio: tra gli argomenti non manca la disastrosa incursione aerosilurante di pochi biplani della Marina britannica, che inflissero un durissimo colpo al potenziale navale pesante italiano nei primi mesi della Seconda guerra mondiale, neutralizzando a lungo due corazzate e di fatto escludendo la Cavour dal conflitto. Lo smacco arrecato ferì profondamente l’orgoglio fascista.
Quello contro la Regia Marina nella rada di Taranto, l’11 novembre 1940, fu peraltro il primo raid navale della storia, condotto da aerei decollati da una portaerei (Illustrious), giunta indisturbata nella acque dello Ionio, altro che il Mare Nostrum di Mussolini.