Le ribelli di Dio. Donne e Bibbia tra mito e storia
- Autore: Adriana Valerio
- Genere: Religioni
- Casa editrice: Feltrinelli
- Anno di pubblicazione: 2014
Se si legge la Bibbia con attenzione ci si accorge che specialmente nell’Antico Testamento essa è piena di figure femminili: Eva, Sara. Rebecca. Lia e Rachele, Ester, Giuditta, Debora, Hulda. Si fanno più rare nel Nuovo Testamento, ma anche lì non mancano: Maria di Nazareth, Maria di Magdala, Marta.
La teologa Adriana Valerio nel suo libro Le ribelli di Dio (Feltrinelli, 2014) ci presenta una serie di figure femminili come Eva, la madre di tutti, che si prese la responsabilità di conoscere il Bene e il Male e che fu condannata nei millenni come simbolo di un sesso malvagio e perciò da controllare.
Ma non solo.
Le donne nella Bibbia fanno da collante tra Dio e il suo popolo eletto e sono personaggi che nella loro funzione di madri e di mogli preparano l’avvento del Messia. Sara e la sua schiava Agar sono fondatrici di popoli; Lia e Rachele, le mogli di Giacobbe, diversamente amate, hanno la funzione di portare avanti la discendenza di Israele.
Anche nel momento del dolore del popolo ebraico le donne hanno la loro parte.
Ester, la donna che diventa regina dei Persiani e salva i suoi dall’odio usando l’arma tipicamente femminile della bellezza, è l’immagine del "potere di coloro che non hanno potere" secondo l’efficace espressione della Valerio.
Di fronte a queste immagini le figure maschili perdono di eroicità, diventano prive di autorevolezza anche se socialmente sono più forti. È la rivincita dei perdenti sui forti.
Un personaggio forte è Giuditta, la donna che tagliò la testa al re nemico Oloferne, vendicando i torti inflitti al suo popolo e diventando simbolo di coraggio femminile nei confronti degli uomini (non è un caso che la pittrice Artemisia Gentileschi, vittima di stupro, ne abbia dipinto il volto).
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Le donne sono anche profetesse, come Debora che guida il popolo contro gli altri popoli giungendo attraverso un’altra donna, Giaele a uccidere il condottiero Sisara con l’inganno, violando a dire la verità le regole dell’ospitalità orientale.
Gesù va oltre la cultura patriarcale antica e non poteva essere altrimenti dal momento che la madre, Maria, accoglie il figlio e diventa una figura venerata nei secoli. Al seguito di Gesù ci sono donne come la Maddalena che la tradizione ha considerato solo una traviata pentita, mentre in realtà è un personaggio autonomo.
La lista continua con altre figure, ma con l’età moderna sembra prevalere un’interpretazione patriarcale della Bibbia. Piano piano alle donne viene tolto dalla Chiesa il potere e vengono relegate alla vita domestica, pur conservando compiti importanti nell’educazione dei figli.
La Valerio auspica un ritorno a una maggiore considerazione femminile da parte della Chiesa, ne trarrebbe vantaggio tutta la cristianità.
Che dire? Il libro è interessante, le fonti sono ben citate e le discussioni aperte (tanto che io non avrei mai pensato che ci fossero così tante donne appassionate di studi biblici nel Medioevo e nell’età moderna). In conclusione un’opera degna di essere letta e discussa.
Le ribelli di Dio. Donne e Bibbia tra mito e storia
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