Le stelle di vetro
- Autore: Dino Conversano
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2012
Inizio con una confessione: il libro che sto recensendo è stato scritto da un mio amico. Gioco subito a carte scoperte, proprio per fugare ogni sospetto di una recensione “addolcita” o costruita ad hoc per alimentare la popolarità di questo lavoro, peraltro autopubblicato tramite il sito lulu.com. Dichiarare che si è amato moltissimo un libro scritto da qualcuno che conosciamo può essere imbarazzante quanto dover trovare un modo gentile per stroncarlo, ma voglio superare questo timore perché credo che questo lavoro sia veramente valido, e di ben altro livello rispetto alle pile di romanzi che vengono pubblicati in continuazione anche da case editrici ben più prestigiose, e che non risultano adeguati alle aspettative che spesso suscita un ben mirato battage pubblicitario.
Una storia triste e malinconica, che ha per protagonista il guardiano di un faro, sembra all’inizio dover costituire un semplice pretesto per “legare” fra di loro vari racconti, stralci di vita catturati qua e là, dando loro un filo logico. Man mano che proseguiamo nella lettura, ci accorgiamo però che questa visione è estremamente riduttiva e che in realtà le tante storie “vissute” dal protagonista si stanno stringendo intorno a lui, sono perle di una collana che vengono via via infilate, frammenti di un mosaico che si ricompone svelando all’uomo il senso della sua vita e i terribili errori che ha commesso attaccandosi alla propria solitudine e alla chiusura verso il mondo oltre la sua isoletta.
Il guardiano del faro è solo: sua moglie l’ha lasciato, suo figlio è partito per la guerra. L’uomo, però, ha un dono molto particolare, che dà un senso alla sua vita solitaria e lo aiuta ad andare avanti: per mezzo delle “stelle di vetro” che il mare gli recapita, riesce a vivere per un brevissimo periodo le vite di altri uomini. Attraversa così le loro emozioni, si tratti di amore, disperazione, paura, solidarietà, pazzia, indecisione. Diventa un uomo che sa di stare per perdere la sua donna, un generale che non sa decidersi ad attaccare, un ammaestratore di colombe, il fido cortigiano di una principessa triste: una serie di situazioni a volte del tutto plausibili, a volte completamente irreali e immerse in un mondo di favola, ma tutte talmente intense da lasciarlo sempre più scosso.
Pian piano, però, l’uomo si rende conto di stare vivendo le storie “dall’esterno”, cogliendone solo la parte superficiale. Nella sua chiusura al mondo e all’amore, si è limitato a restare “alla finestra”, guardando lo scorrere delle vite altrui, ma senza mai poterle effettivamente vivere, e, soprattutto, non riuscendo a costruire la propria. Sarà l’ultima storia che deciderà di “rivivere”, quella di suo figlio, che gli darà finalmente la forza di liberarsi dal circolo vizioso delle proprie paure e di cercare un domani, un vero domani, fatto di apertura e di condivisione con gli uomini e il mondo.
Questo romanzo, fatto di tanti frammenti eppure così solido nella propria costruzione, appassiona e cattura non solo per l’originale idea di fondo e per l’intensa emotività delle storie narrate, ma anche per un linguaggio non comune, altamente poetico ma assolutamente non pedante, anzi vibrante di emozioni. Descrizioni, immagini e sentimenti si alternano e si fondono esprimendo in modo del tutto appropriato il conflitto interno del protagonista e la sua cupa malinconia nel non trovare la propria strada. Mi sento di consigliarlo con grande sincerità e al di là dell’amicizia personale.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Le stelle di vetro
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