L’8 gennaio 1921 nasceva a Racalmuto Leonardo Sciascia. Per celebrarlo in occasione del centenario dalla sua nascita, abbiamo raccolto un elenco di frasi e citazioni tratte dai suoi libri.
Scrittore, giornalista, saggista, drammaturgo, poeta, politico, critico, insegnante: Leonardo Sciascia è stato uno dei più importanti intellettuali italiani della seconda metà del Novecento. I suoi libri sono caratterizzati da uno spirito illuministico, da un senso di giustizia sempre deluso ma mai pronto a rinunciare all’uso della ragione, uniti alla consapevolezza umoristica che la realtà, spesso, non è altro che un insieme inestricabile di verità e menzogna.
Ecco alcune tra le sue più belle frasi e citazioni.
Le più belle citazioni di Leonardo Sciascia
- Il nome di uno scrittore, il titolo di un libro, possono a volte, e per alcuni, suonare come una patria.
- Curiosamente, coi miei pensieri mi pare di stare a fare la punta a una matita: sempre più sottile, sempre più acuta, ma che non serve...
- Un libro, dunque, è come riscritto in ogni epoca in cui lo si legge e ogni volta che lo si legge. E sarebbe allora il rileggere un leggere: ma un leggere inconsapevolmente carico di tutto ciò che tra una lettura e l’altra è passato su quel libro e attraverso quel libro, nella storia umana e dentro di noi.
- Ce ne ricorderemo, di questo pianeta.
- Voglio quel che non c’è mai stato e che evidentemente non c’è; e che continuando si fa meta sempre più lontana. Il che mi fa ancora e sempre apparire come un pessimista: e pare non sia permesso esserlo neppure di fronte al pessimo. Allegria, allegria.
- Soltanto i vivi intelligenti possono scomparire senza lasciar traccia.
- «La verità è nel fondo di un pozzo: lei guarda in un pozzo e vede il sole o la luna; ma se si butta giù non c’è più né sole né luna, c’è la verità»
- Noi siamo quel che facciamo. Le intenzioni, specialmente se buone, e i rimorsi, specialmente se giusti, ognuno, dentro di sé, può giocarseli come vuole, fino alla disintegrazione, alla follia. Ma un fatto è un fatto: non ha contraddizioni, non ha ambiguità, non contiene il diverso e il contrario.
- Rispetta il prossimo tuo come te stesso, e anche qualcosa di più.
- Continuo ad essere convinto che la Sicilia offre la rappresentazione di tanti problemi, di tante contraddizioni, non solo italiani ma anche europei, al punto da poter costituire la metafora del mondo odierno.
- «Io» proseguì don Mariano «ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà... Pochissimi gli uomini; i mezz’uomini pochi, ché mi contenterei l’umanità si fermasse ai mezz’uomini... E invece no, scende ancora più in giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi... E ancora di più: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito... E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre...»
- L’idea di giustizia sempre splende nella decantazione di vendicativi pensieri.
- L’aspetto peggiore della morte non è tanto il non esserci quanto il fatto che altri daranno una interpretazione delle tue parole e della tua opera.
- La sicurezza del potere si fonda sull’insicurezza dei cittadini.
- Poiché nulla di sé e del mondo sa la generalità degli uomini, se la letteratura non glielo apprende.
- Crediamo di vivere, di esser veri, e non siamo che la proiezione, l’ombra di cose già scritte.
- Ché a vederle, le cose si semplificano: e noi abbiamo invece bisogno di complicarle, di farne complicate analisi, di trovarne complicate cause, ragioni, giustificazioni. Ed ecco che a vederle non ne hanno più; e a soffrirle, ancora di meno.
- Scrittori e artisti, poeti e pittori, attraverso la particolarità e le particolarità della Sicilia, hanno raggiunto l’universalità.
- Che cosa è la fotografia se non verità momentanea, verità di un momento che contraddice altre verità di altri momenti?
- Anche le cose vere gridate dagli altoparlanti cominciano a suonare come menzogne.
- Io credo che le sole cose sicure in questo mondo siano le coincidenze.
- Arrovellarsi con la politica era del resto tempo perso: e chi non se ne rendeva conto o ci trovava il suo interesse o era cieco nato.
- La giornata era fredda ma luminosa, il paesaggio nitido: gli alberi, i campi, le rocce davano l’impressione di una gelida fragilità, come se un colpo di vento o un urto potesse frantumarli in un suono di vetro. E come vetro l’aria vibrava del motore della seicento; e grandi uccelli neri volavano come dentro un labirinto di vetro, improvvisamente virando o strapiombando o verticalmente avvitando in su il loro volo come tra invisibili pareti.
- Proverbio, regola: il morto è morto, diamo aiuto al vivo.
- "Tutto quello che vogliamo combattere fuori di noi è dentro di noi; e dentro di noi bisogna prima cercarlo e combatterlo."
- E poi, diceva il dotto teologo, non che la verità non sia bella: ma a volte fa tanto di quel danno che il tacerla non è colpa ma merito. Consegnando al teologo il foglio delle dimissioni, l’arciprete non più arciprete con tono parodiante, quasi cantando, disse: «Io sono la via; la verità e la vita; ma a volte sono il vicolo cieco, la menzogna e la morte». Il teologo se l’ebbe a male. Ma l’ex arciprete era in uno stato d’animo che quasi toccava l’allegria.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Leonardo Sciascia: le frasi e le citazioni più belle
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