A cura della libreria Mondadori di Palermo di Via Mariano Stabile è stato presentato l’ultimo lavoro di Attilio Albergoni: 1937. Opere pubbliche in Sicilia, edito per le Edizioni Arti Grafiche Palermitane (2021).
Un periodo storico cruciale quello preso in esame dall’autore, che restituisce la reale situazione, con una precisione e una crudezza di dati inoppugnabili, a seguito di ricerche precise condotte sui giornali dell’epoca (“Giornale di Sicilia”, “L’Ora”, “L’Illustrazione Italiana” e altri).
1937. Opere pubbliche in Sicilia
1937. Opere pubbliche in Sicilia
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Un testo particolarmente accattivante per gli studiosi, gli storici e non solo, e che risulta di agevole lettura anche per i non “addetti ai lavori” per il suo spirito divulgativo, pur nel rispetto della fedeltà storica.
Si tratta una storia incredibile, quella di Palermo, in una cronologia di avvenimenti che occupano molte pagine del libro che fanno immergere il lettore in ciò che stava accadendo in quel periodo, i principali eventi, come la Targa Florio e l’apertura di alcuni monumenti significativi.
Un’analisi precisa, puntuale e dettagliata fatta da un studioso e un ricercatore appassionato che nel riportare dati e notizie si astiene da qualsivoglia giudizio di carattere storico e politico che si possa dare sul “Ventennio”. A partire dall’introduzione, non si esprime alcun giudizio personale da parte dell’autore, che si esprime come uno storico che valuta ed espone non sulla base del sentito dire, ma sulla scorta dei risultati dei suoi studi e delle sue ricerche. L’indagine di Albergoni in ogni sua pagina comprova questa visione, che oltretutto proviene dalla sua diretta esperienza lavorativa presso l’Archivio Storico del Comune; e il libro, come in generale tutta la produzione dell’autore, costituisce un contributo notevole di accrescimento alla conoscenza della città.
L’autore si fa preciso scrupolo di non entrare assolutamente nel merito di personali valutazioni di giudizio. Questo periodo che va dal 1937 al 1947 ha suscitato poi particolare interesse nell’autore, in quanto non solo per la città ma per tutto il Paese è stato un decennio molto importante, che ha visto cambiare completamente il volto della Nazione, oltre che dell’Europa e del mondo.
Il 1937 in particolare è stato un anno rilevante in quanto quello alle soglie dello scoppio del secondo conflitto mondiale e quello in cui si ebbero le “Grandi Manovre” nella zona di Castelvetrano in provincia di Trapani. Ma fu di rilievo in quell’anno, l’evento dell’arrivo a Palermo del Duce del Fascismo che giunse prima a Messina per poi fare tutto il giro della Sicilia per presenziare all’ inaugurazione di una serie di opere pubbliche di cui rimane a tutt’oggi nutrita testimonianza.
Tra questi ultimi il Palazzo delle Poste in via Roma a Palermo, che invero venne inaugurato prima, nel 1934, e lo si vede ancora oggi, specie nei suoi magnifici interni, con le splendide opere di Benedetta Cappa Marinetti e che costituisce una testimonianza di quel periodo, come pure la Caserma dei Vigili del Fuoco e la Casa del mutilato.
Si ricorda ancora l’ingresso monumentale della via Roma che venne inaugurato proprio in quell’occasione della visita del Duce; da un lato vi era l’Aereonautica militare con il suo Comando mentre sulla destra era operativa la Caserma della Milizia Volontaria e della sicurezza nazionale. Continuando per la via Roma, a Palermo vi era il Palazzo del Banco di Sicilia, anch’esso inaugurato nel 1937, e tutte queste opere conservano a tutt’oggi, al loro interno, importanti testimonianze artistiche in quanto, come l’autore scrive in prefazione, al di là di quello che può avere di orrendo una dittatura può anche lasciare delle tracce positive.
Il libro di Albergoni offre uno sguardo specifico su quest’anno particolare, in occasione delle Grandi Manovre e con l’inaugurazione di molti monumenti pubblici e opere pubbliche importanti come dighe, acquedotti… etc. Sono numerosissime le opere che Mussolini inaugurò in quell’occasione, con la consueta enfasi del Regime e che alla data odierna sono in gran numero ancora in esercizio.
La parte più nutrita dell’interessante volume è dedicata ai momenti preparatori alla visita del duce, con la stampa di manifesti, alamari e decorazioni effimere quali quelle presso la Stazione, in quanto i lavori non erano stati completati. Si ebbe una vera e propria mobilitazione di luoghi e persone, nell’intento di fare apparire la città al meglio, e di questo, rimane documentata all’Archivio comunale, ampia quantità di materiale. Tra i tanti documenti vi è l’elenco delle spese sostenute in quell’occasione dal Podestà, tutte le ditte che concorsero per la diffusione radiofonica dell’evento, per tutti i discorsi e gli interventi. Vi è la descrizione particolareggiata di tutti gli abbellimenti, quale i tappeti, i fiori come pure le auto di lusso messe a disposizione. Un grande fermento di risorse umane e materiali, dovuto all’eccezionalità dell’evento; era inusuale l’arrivo del Duce anche se non fu l’unica volta. Mussolini in Sicilia venne solamente due volte, nel 1924 e nel 1937 e lo si voleva ricevere in pompa magna, all’altezza della situazione.
Sono documentati aspetti e particolari, apparentemente minuti che non trovano riscontro nei libri di Storia a prescindere dalla aberrazione di tutto quello che è successo durante il Fascismo, in primis le leggi razziali del 1938 e le errate e negative scelte politiche e militari che procurarono migliaia di morti nelle varie campagne militari. Non si può però negare come sia rimasto un patrimonio architettonico e artistico di tutto rilievo. Si pensi al pittore Pippo Rizzo di indubbia fama e al ad altri autori di rilevo che provenivano dall’Accademia di Belle Arti che è inconcepibile siano coinvolti in questa sorte di “damnatio memoriae”.
Citando Albergoni:
"Una sorta di grande museo dell’arte futurista. Ricordiamo tra gli altri: Marinetti, Balla, Mazzoni, Nervi, Boccioni, Sironi, Rizzo, Guttuso...”
La Targa Florio fu un avvenimento che in quegli anni coinvolse direttamente la città di Palermo in quanto per tre anni, dal 1937 al 1939, si svolse nel Parco della Favorita, dove fu predisposto un circuito particolare. Ma fu anche il primo anno in cui fu tenuta la cronoscalata di Monte Pellegrino con partenza sempre da piazza Generale Cascino.
Un libro, con un’elegante veste grafica e ricco di illustrazioni, scritto da un punto di vista storico che lascia al lettore la possibilità di trarre le sue conclusioni e di fare le sue considerazioni. Ogni città e forse nessun’altra come Palermo raccoglie elementi che fanno parte della sua storia e delle sue stratificazioni culturali, che vanno conservate e tutelate a perpetua testimonianza al di fuori di ogni giudizio che prescinda dall’elemento artistico.
Si tratta sovente di opere monumentali che forse per una migliore progettazione e per l’utilizzo di materiali migliori sono resistite al passare del tempo e che sono ancora oggi utilizzate come edifici pubblici funzionanti a tutti gli effetti per usi pubblici. L’intento che si vuole perseguire con questo libro rimane unicamente quello di fare conoscere appieno un periodo storico, in tutte le sue pieghe e nei suoi risvolti, per avere una conoscenza ampia ed esaustiva.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Libri sotto i portici: Attilio Albergoni presenta “1937. Opere pubbliche in Sicilia”
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