Lotta di classe al terzo piano
- Autore: Errico Buonanno
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2014
Anno 1862. Al terzo piano, nell’appartamento interno sette di un edificio nel quartiere Soho di Londra, vive Karl Marx in piena solitudine e senza un soldo, intento nella stesura del libro del secolo. Engels, il suo amico fidato di sempre, ha avuto contatti con il proprietario di casa, signor Alan John Huckabee, il padrone, che alle domande poste su chi fosse l’inquilino aveva ha risposto che Marx era un grande filosofo scrittore e che aveva bisogno di tranquillità per portare a compimento una sua nuova opera. Alan John Huckabee ha quarantadue anni, proprietario di ben tre stabili e una tenuta in campagna, ha una passione per gli orologi e per la meccanica in generale. Scrittore sfortunato in gioventù di alcuni romanzi, si ritiene un umanista e ama leggere libri. Il suo sogno era diventare famoso con uno dei suoi libri, l’ultimo aveva il titolo La città vivente, nel quale aveva immaginato una megalopoli con macchine che lavoravano al posto dell’uomo annullandogli la fatica e veicoli in grado di lasciare la Terra. Nel destarsi dai sogni era conscio di essere un padrone capitalista, e che il suo lavoro principale era quello di riscuotere gli affitti. In fondo era un uomo che disprezzava gli operai, i bottegai, quelli che erano i suoi locatari, ai quali doveva inviare di continuo adirate lettere di sollecito. In una Londra che ospitava la grande Esposizione Internazionale del futuro, inaugurata dalla regina Vittoria, con macchine scientifiche che rendevano il progresso non più una utopia, proprio in quei giorni il padrone Huckabee si rese conto, osservando le invenzioni di un futuro imminente, che la rivoluzione operaia era persa.
In data del 1° maggio spedisce a Marx la lettera di sfratto per morosità. Come si è svolta la vicenda? Marx ha preso possesso della casa, non si mostra in giro e la sua presenza silenziosa ha generato una vivacità condominiale mai vista prima. In effetti il filosofo è in piena crisi, ha il blocco dello scrittore, non riesce a mettere su carta un solo rigo di quello che dovrebbe essere il libro del secolo. Il movimento operaio attende la sua opera che cambierà loro la vita e fibrilla perché nel frattempo altri compagni, tra i quali Bakunin, si affacciano con le loro teorie politiche ed economiche. Il padrone Huckabee, sempre più incuriosito e sospettoso, inizia una fitta corrispondenza con l’illustre filosofo. Tra il capitalista padrone di casa, suo nemico, e Marx lo scambio di lettere diviene paradossalmente il punto fondamentale delle teorie economiche e filosofiche, un brogliaccio di quello che doveva essere il suo libro più famoso, Il Capitale.
“Alla cortese attenzione del dottor Karl Marx, scrittore. Lei, dottor Marx, è al centro del mondo. Questa città vanta un impero che si estende su un quarto di globo, mari e oceani compresi. Fatta eccezione pei i suoi stati tedeschi, quello che noi dominiamo resta nel campo dell’inciviltà. Gli Stati Uniti soprattutto. Questa città, dottor Marx, è un concentrato di destini, di esperienze, di storie, cha va dalla gloria alla miseria, dall’eleganza alla fuliggine..qui lungo il fiume che è tornato a risplendere come il futuro nazionale, chiamiamo a raccolta le genti del mondo. Abbiamo irlandesi, abbiamo italiani. Abbiamo i cinesi, addirittura. E gli ebrei, e i russi, e qualche greco. Tutto ciò rende i condomini particolarmente affollati.. Perciò, dottor Marx, mi lasci illustrarle alcune intuizioni che ho posto alla base della coesistenza civile. Se gli uomini sono tutti uguali, meschini e cattivi di natura, il compito sacro del Padrone di casa è quello di dare direttive che pongano un freno alle loro pulsioni. Qui, egregio Marx, gentile e carissimo inquilino, è tutto mio.. si rilassi e ricordi che non è a casa sua. Lei è fortunato, lei non ha niente, lei è indipendente. Può dedicarsi al suo libro e alla sua arte..Chiuda a chiave la porta perché gli inquilini rubano. A prestissimo!. “
Lotta di classe al terzo piano (Rizzoli, 2014) è un romanzo deliziosamente divertente, scenario del movimento operaio pronto alla ribellione e di anarchici determinati a cambiare il verso della storia. Uno scontro ideologico, seppur immaginario, fra un capitalista borghese e un filosofo comunista. Un libro ben scritto, piacevole, ricco di citazioni letterarie, che offre spunti di riflessione sulla libertà e sul sogno.
Errico Buonanno è un giovane scrittore, giornalista e autore televisivo romano. Collabora con il Corriere della Sera e lavora a Radio Due. Ha pubblicato diversi romanzi e saggi, ricordiamo fra tutti Piccola serenata notturna, premio Calvino nel 2003.
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