Machina
- Autore: Alessandro Bergonzini
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2022
Tre romanzi storici editi in cinque anni, con il più recente a completare un tris di cui Alessandro Bergonzini può andare orgoglioso. L’Europa del 1500, poi il Mille di Matilde di Canossa ed ora l’Italia, alla morte di Lorenzo de’ Medici: sono i temi cari allo scrittore, commercialista modenese under sessanta, appassionato di storia e scrittura. Il titolo più recente è Machina, pubblicato la scorsa estate per i Gialli Damster (2022, 652 pagine), del gruppo Edizioni del Loggione di Modena.
Tante pagine, il doppio della misura ordinaria dei romanzi - di solito, già lunghi oltre le trecento - ma la narrazione corre via come sabbia in una clessidra, come acqua nel letto pulito di un fiume (l’Arno, diciamo).
Bergonzini dev’essere un viaggiatore nel tempo, tanto sono vividi e attuali i protagonisti e le dinamiche di questa historical fiction gialla. Sembra essere stato di persona nell’Italia centrale di fine 1400, ancora più nella Firenze medicea del Magnifico e di Leonardo, delle splendide arti visive e delle fiorenti arti commerciali e dei mestieri. Al nostro dottore in scienze giuridiche piace mettere su carta i suoi voli con la fantasia in secoli lontani, ma neanche troppo distanti dalla provincia geminiana a lui cara.
In una nota in appendice, l’autore informa di aver voluto coinvolgere nella trama personaggi realmente esistiti, accanto ai non pochi di libera immaginazione. Confessa d’essersi concesso un’ulteriore libertà (più di una volta, in effetti), nel modificare gli accadimenti storici per piegarli alle finalità narrative. E con sincerità tra il disarmante e l’impertinente, chiede scusa agli storici di mestiere per avere “stravolto i fatti”, pur di “sottometterli agli svolazzi della fantasia”.
Questo in coda al romanzo, mentre in un prologo apprendiamo che volere è potere e niente è impossibile, ove si voglia. Anche che nel 1492 le Corporazioni non esitavano a ricorrere a metodi crudeli, per difendere i segreti delle lavorazioni artigiane. E conosciamo inoltre le virtù di Lorenzo, figlio di Cosimo il Vecchio e nipote di quel Giovanni di Bicci, fondatore della dinastia medicea a Firenze.
Il primo assunto, sulla volontà che piega il fato, smentisce la convinzione svogliata di ritenere irrealizzabili gli obiettivi che non si sa come concretizzare. Non si può escludere a priori l’esistenza di un modo per rendere possibile ciò che apparentemente non lo è. Questo non vuol dire che ci sia sempre una soluzione, ma fa ritenere probabile che ogni problema ne abbia almeno una, sulla base di una visione razionale, praticata mezzo millennio orsono solo da poche menti illuminate, in un consorzio umano fuorviato allora da religioni e superstizioni.
Sempre nel prologo, l’applicazione feroce del cinico “il fine giustifica i mezzi” si palesa nell’omicidio crudele dei maestri vetrai di Murano in fuga da Venezia a Firenze, attratti da una ricchissima commessa di Lorenzo, che persegue un progetto realizzabile soltanto con le tecniche esclusive e riservatissime dell’arte vetraria più evoluta a quell’epoca. I due artigiani, le mogli e sette figli asfissiati e bruciati in una casa nel territorio del Ducato estense di Modena, poco oltre il confine della Serenissima.
Proprio Il Magnifico, dietro generoso compenso in quel 1492, aveva sollecitato i servizi degli esperti nell’arte tanto gelosamente protetta dalla Corporazione dei vetrari. L’anno prima, si era presentato nella bottega nella laguna un emissario del munifico signore di Firenze, quel de’ Medici la cui fama aveva raggiunto ogni angolo del mondo. Un mecenate di tutte le arti, che si compiaceva dei risultati ottenuti, ma che una volta raggiunto ogni traguardo proiettava lo sguardo ancora oltre, alla ricerca di nuove eccellenze. Un sognatore che tollerava i limiti naturali solo per poterli abbattere, realizzando quello che l’immaginazione gli suggeriva.
E quanto il Magnifico si aspettasse di poter realizzare con l’aiuto dei due maestri vetrai era stato ben spiegato ai fratelli artigiani (ma non ai lettori).
Il 4 aprile del 1492, a 43 anni, un tutt’altro che anziano Lorenzo è tuttavia seriamente malato. Gli speziali fiorentini Niccolò Nardi e Alfiero si scambiano informazioni sul suo stato. Sembra si stia aggravando. Accusa fortissimi dolori di stomaco e capogiri terribili: non riesce più a levarsi dal letto. Due dottori sono in conflitto sulle terapie. Lazzaro da Pavia, medico personale del duca di Milano, chiamato al capezzale del de’ Medici dal figlio Piero, pretende che l’infermo venga curato esattamente al contrario della terapia praticata da Pierleone da Spoleto. Vorrebbe somministrare composti caldi invece delle “cure fresche” proposte dall’umbro.
Lo spoletino prescrive immaginificamente medicamenti a base di pietre preziose triturate, mescolate con acqua e qualche goccia di miele, per contrastare gli influssi negativi degli astri responsabili della malattia.
Bergonzini si è dunque lasciato “trasportare dalla fantasia in un mondo che non c’è più”, che questa volta coincide con la Firenze scossa politicamente dalla morte prematura del Magnifico e poi da quella di papa Innocenzo VIII, sostituito nell’estate 1492 da Alessandro VI Borgia.
Trattandosi di un giallo storico, non è concesso allontanarsi dalla traccia dei sommari del romanzo autorizzati dall’autore.
Ci sono anche speziali in competizione per smisurate ambizioni personali e un vescovo francese di una lontana provincia renana, inviato da Roma a investigare sulla morte del Magnifico. Si vocifera di terribili veleni. Girano prestiti vorticosi di denaro. Si uccide, si complotta ovunque e si ama: lo fa in particolare una coppia di giovani (l’eterna danza dell’amore e della morte).
C’è perfino un antenato dei carri armati, frutto dell’ingegno del Da Vinci e dei disegni tecnici di Francesco Guicciardini, approntato in effetti solo nel 1515, ma che Alessandro Bergonzini retrodata al 1492, per strette esigenze narrative.
Machina
Amazon.it: 21,56 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Machina
Lascia il tuo commento