Magari martedì
- Autore: Ginevra Lilli
- Categoria: Poesia
- Anno di pubblicazione: 2023
Queste poesie raccontano di un amore finito male, o vissuto male dall’inizio per via delle aspettative di entrambi. Ma in realtà Ginevra Lilli è così comprensibile e chiara che il “peso” che ha sul cuore potrebbe essere di altra natura. Una tristezza immedicabile può riguardare i genitori, un’amica cara sparita, l’amico pettegolo, un lavoro sbagliato o di tutto un po’.
Il titolo della silloge è Magari martedì (Marco Saya edizioni, 2023. Prefazione di Francesco Moschini).
Prima la mia vergogna / e dopo il mio viso. / Prima la mia paura / e dopo i miei occhi. / Prima la mia fame / e dopo la mia bocca. / Prima il mio bisogno d’amore / e dopo il mio cuore. / È così che cammino verso te / come un gambero.
Il prefatore Moschini, sul fatto che la Lilli faccio uso di “buono” o di “cuore” è perché vuole avvicinarsi al gergo popolare, quindi detesta una poesia che possono capire in pochi. A me pare che chi scrive poesie abbia un’urgenza, un bisogno forse taciuto, che può anche non passare per la “poesia contemporanea”, per gusto perché la si conosce o perché non si trova la necessità di formalizzare lo status di poeta per scriverne.
La notte / peccato / non vedere / più le stelle. / Credo che si siano / spente / negli occhi di chi soffre.
Poi leggi dove è stata scritta e il periodo in cui è avvenuta la stesura dell’opera, ovvero “Roma, 20 dicembre 2020” e magari non ti convince lo stesso, ma ogni forma di sofferenza va rispettata, quindi anche stare in un periodo di pandemia è lo stesso del soffrire quotidiano.
Piuttosto sempre dalla prefazione c’è questo termine suggestivo: "Malinconia attiva" riferito al poetare di Ginevra Lilli. Quasi un ossimoro, perché la malinconia è la stasi, la voglia di “non fare”, che è solo parente prossima della depressione, che è una malattia, e attiva, perché si scrive, si legge, si prende il sole, senza fare jogging o una gara di ballo.
Soli, forse così / è meglio / traghettare la propria vita / verso il finire. / Per non sottoporsi / ad altri occhi, altre bocche / eppure soli / a volte non è bene stare / quando si è tristi / di tristezze / senza nome / quando si è soli a un tavolo / di un ristorante / in un altro quartiere / della città / a mangiarsi via la vita.
Di nuovo una poesia scritta durante la pandemia, nella raccolta ce ne sono molte, ma non importa. Forse sì è trovata la parola che fa da simbolo a questa silloge. Le tristezze senza nome, anzi, “la tristezza”.
Che non è malinconia, non è certamente depressione, ma è forse la chiave di queste poesie, che sono, forse, un esorcismo contro la “tristezza” o le “tristezze senza nome”.
Magari martedì
Amazon.it: 14,25 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Magari martedì
Lascia il tuo commento