Male a est
- Autore: Andreea Simionel
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2022
Male a est è il romanzo di Andreea Simionel pubblicato a settembre del 2022 da Italo Svevo Edizioni nella collana “Incursioni”.
Un romanzo d’immigrazione raccontato in prima persona dalla protagonista, una bambina di 10 anni che vive con la madre e la sorella in Romania mentre il padre, da oltre tre anni, è in Italia e la sua figura entra nel quotidiano con quel breve messaggio da inviare ogni sera per diventare «La voce di Babbo Natale. Un signore molto lontano che manda i pacchi una volta ogni tanto».
Male a est è un romanzo diviso in due parti: il periodo pesce vissuto in Romania, e il periodo stivale vissuto in Italia, a Torino, che raccoglie, con una prosa concisa e diretta l’adattamento forzato di una adolescente allo sradicamento dalla propria terra natia fino alla necessità di annullarsi completamente come rumena per poter essere accettata come italiana.
E questa trasformazione avviene proprio attraverso l’abbandono della lingua madre per l’utilizzo della lingua italiana.
Una forma di integrazione brutale e crudele perché non rispetta i tempi, i ritmi e le tradizioni di chi impara ma è obbligatoriamente dettata dalla boria e dal menefreghismo dei compagni.
In classe […] sto seduta al mio banco in seconda fila. A volte gli altri parlano. Non so di che cosa. Io non capisco. Adriana non traduce. Non mi parla mai in rumeno. Dice che non se lo ricorda. Mente. Lo ha eliminato.
Così crudele da far sentire la protagonista come invisibile.
Mi fanno esistere le parole, ma le parole sono al buio e io non esisto.
E per quanto alcune maestre siano disponibili e pronte ad aiutarla e sostenerla:
Dentro la classe, gli italiani vanno avanti. Fuori dalla classe, io resta ferma.
La prosa di Simionel non offre momenti di spensieratezza e tantomeno regala sorrisi. La sua scrittura è permeata dall’urgenza di innalzare il dolore che un evento dirompente come l’immigrazione provoca.
Portata via dalla sua terra d’origine dove la protagonista ha un suo ruolo e una sua identità, la scelta di migrare verso l’Italia viene vissuta come una specie di morte.
Ci dividiamo in quelli che restano e quelli che vanno via. Quelli che restano ci guardano come fossimo malati. Noi facciamo lo stesso con loro. Qui, i malati terminali non sono quelli che muoiono, ma quelli che vanno via. Noi siamo malati di estero.
Una scelta che coinvolge e sconvolge tutti i componenti della famiglia e che Simionel è bravissima a descrivere in modo capillare e particolareggiato lasciando nel lettore il tempo di riflettere e di immedesimarsi nella protagonista.
Nella scrittura di Simionel il tema della morte è costante sin dall’incipit:
Abitiamo su Strada della Pace. Non c’è la pace. C’è il cimitero. Lo circonda un muro bianco, alto sin sopra la testa, così i morti non si vedono, e i morti non disturbano.
Quasi la morte e i cimiteri fossero quell’unico punto fermo, certo e familiare in grado di creare un collegamento indissolubile tra Romania e Italia. Una boa di ancoraggio sicuro dove ritrovare le proprie radici e le proprie origini, quasi una sorta di grande immensa famiglia:
Il cimitero si stende sul campo dietro la chiesa. I morti scivolano a valle, e le tombe sono una lingua grigia di lapidi. Più in là, […] che cosa c’è? Niente. Finisce il mondo. I morti sul campo accolgono quelli che arrivano, salutano quelli che vanno via.
Male a est è un romanzo dirompente, arricchito da molti dialoghi e da profonde riflessioni, che mette in luce le tormentose difficoltà di coloro che sono costretti a migrare per trovare migliori condizioni di vita.
Male a est
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