Marc Chagall
- Autore: Michele Dantini
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Giunti
- Anno di pubblicazione: 2014
La casa editrice Giunti, alcuni anni fa, ebbe l’idea di costruire una collana in cui scrivere dei pittori contemporanei che poi prese il nome di “Arte dossier”, e decise di farlo partendo da Chagall. Questo primo volume del 2014 è stato scritto da Michele Dantini.
Marc Chagall è stato uno spartiacque tra pittura figurativa e cubismo e i suoi quadri hanno la struttura di una "fiaba" narrata su una tela. È una delle caratteristiche di Chagall tra tutte le altre.
Lo scrive Michele Dantini nel suo volume: ci sono ben quattro periodi pittorici per l’artista, nato a Vitebsk, cittadina della Bielorussia, ma naturalizzato francese, di tradizione ebraica.
Giunge pronto a Parigi, dopo gli studi a Pietroburgo, nel 1911 e diventa amico di altri pittori famosi e di scrittori. Chagall teneva in gran conto la lettura dei testi ebraici, in primis la Tōrāh, che per alcuni ebrei osservanti era già qui durante la creazione del mondo. Ma lui e sua moglie Bella, sposata nel 1915, erano contenti del nuovo corso rivoluzionario russo; solo in seguito scoprirono che nelle amministrazioni dei Soviet all’alleanza ebraica non credeva nessuno, a causa di un antisemitismo che veniva da lontano. Nel frattempo, ipocritamente, agli ebrei venivano date cariche pubbliche. Chagall rientrò a Parigi nel 1922.
Scrive Michele Dantini:
Nel periodo tra le due guerre mondiali, Chagall adotta uno stile ampio e colorato, lo stesso cui è oggi più facilmente accettato. Temi fantastici intrecciati a osservazioni umoristiche e pungenti, divagazioni edeniche, motivi sacri.
Il nome di Chagall divenne ogni giorno più famoso, fino ai suoi dipinti a New York e alla Sinagoga dell’ospedale Hadassah di Gerusalemme. Non abbiamo niente di più diverso dal "colore folkloristico" di Chagall dalle mostre di Parigi, dove in tutte è definito uno stile cubista, ma dove però non espongono i più bravi, ovvero Braque e Picasso.
Ma Chagall si prende dei rischi non sempre calcolati, come il Cristo con il ventre prominente, e in ogni caso nei dipinti sacri il pittore prende spunti da El Greco, usando il blu e il grigio come il pittore greco che vive in Spagna.
Avevamo detto dei cambiamenti del pittore durante la sua vita, e improvvisamente i suoi dipinti diventano sensuali, tenendo conto che per l’artista la coppia sposata non è diventata un "incubo" , ma conserva l’eros delle origini come Adamo e Eva.
Piuttosto si fa strada la dualità tra "idea" e "mestiere". E in tempi non sospetti uomo e donna, a furia di dipingerli, diventano un ostacolo e si fa strada la figura dell"androgino", mentre gli uomini e le donne diventano "bicefali". E anche nelle discussioni tra artisti e intellettuali si litiga per la mancanza di coraggio.
Il cubismo si fa da parte per nuove sperimentazioni artistiche e Chagall si mette di buzzo buono per ritornare ai testi sacri, che però hanno anche dei riferimenti storici. Ad esempio non è stato facile per Chagall accettare la confisca da parte dei nazisti dei suoi lavori esposti in Germania e la partenza per New York per non finire in un campo di concentramento. E alla fine divenne un cittadino francese.
Marc Chagall
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