Marie Grubbe di Jens Peter Jacobsen

Jens Peter Jacobsen non è un autore molto noto in Italia anche se Iperborea ha pubblicato "Niels Lynhe",mentre nei paesi del Nord è stato ed è uno scrittore di culto.
La piccola casa editrice Carbonio quest’anno ha fatto uscire l’altro grande romanzo "Marie Grubbe", dando spazio a un personaggio e a un’epoca poco conosciuti.

Marie Grubbe fu un personaggio storico importante nel Seicento danese per le sue scelte amorose. Dama di corte all’inizio sposa un fratellastro del re Ullrik, che le fa conoscere la corte reale ed è sinceramente innamorato di lei. La giovane, che fin da ragazza ha strani sogni erotici, non si adatta alla vita di corte tanto più che il marito la tradisce e ben presto prende in odio il matrimonio e supplica il re di un rapido divorzio che d’altro canto conveniva anche al marito intenzionato a sposare una nobildonna tedesca.
Marie Grubbe ha altri uomini tra cui il cognato, un giovanissimo proprietario terriero, ma sposa un commerciante impostole dal padre che disprezza per la sua grettezza. Il suo cuore alla fine è però conquistato da un cocchiere.
Non aggiungo di più anche se gran parte della trama è svelato, ma quello che è importante nell’opera di Jacobsen è il personaggio e lo stile.

Il romanzo è narrato con uno stile impersonale, tipicamente naturalista, ma le descrizioni dei paesaggi e l’immersione nella natura del personaggio femminile sono sicuramente simbolisti.
La protagonista, Marie Grubbe, cede ai suoi impulsi erotici fin da ragazza senza considerare le barriere sociali. La donna non si preoccupa di Dio e in ciò sta la sua modernità similmente a certe eroine di Ibsen (Edda Gabler in particolare), si pone fuori dalle regole come una superdonna per le quali non valgono le convenzioni sociali:
È un personaggio che va oltre la pura narrazione. Molto vicine al naturalismo sono invece le descrizioni degli ambienti sociali.
Jacobsen rende bene il clima fastoso della corte di Copenaghen sul modello di quella francese e le terribili condizioni dei contadini che erano invece sottoposti a trattamenti disumani.
Il narratore non interviene nelle vicende, il personaggio segue la propria condotta fino alla fine non pentendosi di nulla, nemmeno di fronte a Dio. Marie è una tipica eroina scandinava.

Lettura consigliata per ricordare un autore ingiustamente dimenticato.