Marx ed Engels
- Autore: Lenin
- Genere: Politica ed economia
- Anno di pubblicazione: 2013
A un certo punto del montanelliano decennio di fango (anni Ottanta), il marxismo ci è sembrato obsoleto, sbarazzarcene sembrava un atto liberatorio, cosa buona e giusta, in nome del liberalismo che si imponeva come il nuovo spettro in giro per l’Europa. Alle nostre latitudini il Paese dei Balocchi aveva rotto gli argini ed era tracimato dalla favola di Pinocchio alla Milano da bere che poi, a guardar bene, era la fregola di una Nazione intera. Il babau del comunismo bruciava finalmente come il fantoccio di Re Carnevale e del resto anche i muri, le statue e il Moloch dell’Unione Sovietica si apprestavano a cadere. Il Capitale espanso aveva fatto fuori, uno per uno, tutti i suoi nemici, pure i Settanta - così rigorosi, vetusti, intirizziti dal “sollen” ideologico - sembravano ormai lontani, e dio come ci sentivamo sgravati, più liberi, ottimisti, felici e contenti, forse un tantinello più imbecilli però contenti, vuoi mettere?
Lo stato delle cose, nemmeno trent’anni dopo, racconta la fine della baldoria e - dunque - la trasformazione dei creduloni in ciuchi: come al risveglio da un sonno da bella addormentata si scoprono la crisi strutturale dell’economia e l’aumento esponenziale dello sfruttamento dei lavoratori (ma no!): non sarà mica che Karl Marx avesse visto giusto, se non proprio sulla dittatura del proletariato, certamente sul fatto delle cancrene insite nell’accezione stessa di capitalismo?
Qualora vi andasse di togliervi ogni dubbio, è uscito da poco, per Shake Edizioni, un volumetto su “Marx ed Engels” a cura nientemeno che di Vladimir Il’ič Ul’janov, in arte Lenin. Un saggio teorico sul quale converrebbe ritornare spesso e meditare a lungo, specialmente per coloro che al sol dell’avvenire avevano (hanno) sostituito – a cuore sin troppo leggero – il faro-guida del dio denaro.
Se adesso state pensando che i contributi leniniani racchiusi in questo libro siano roba buona per vetero-bolscevichi, cossuttiani di ferro e/o iniziati all’economia politica, siete fuori strada: gli scritti di Lenin sui due massimi ideologi del comunismo (nel testo si tratta diffusamente anche di Engels) risalgono a prima della rivoluzione russa, ma brillano di un nitore espositivo da far invidia a certi cieli estivi delle nostre parti (mica ci sarà rimasto solo lo spread, no?). I capisaldi delle teorie marxiane-engelsiane - il valore-lavoro, la questione della rendita, la caduta tendenziale del saggio di profitto, l’eredità hegeliana - sono illustrati/approfonditi con limpidezza quasi didattica (dunque pedagogica), così che chiunque possa accedervi.
"Marx ed Engels" è dunque un saggio di un’attualità quasi profetica, che potrebbe venire buono anche come antidoto all’alienazione di massa che ci avvince tutti come l’edera di nillapizziana memoria. Costa appena 5.90 e sfoggia una sacrosanta copertina con bandiera rossa e i volti dei tre padri della patria comunista - Marx, Engels e Lenin - in bella mostra. Consigliato a chi pensa che il Comunismo reale non sarà stato forse il paradiso sulla terra, ma che con un Capitalismo siffatto siamo precipitati tutti dalla padella alla brace.
Marx ed Engels
Amazon.it: 5,90 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Marx ed Engels
Lascia il tuo commento
Prezzo di copertina 5,90€. Decisamente alla portata anche del proletario medio :)
Mi hai incuriosito e lo comprerò!