Marzio Tricoli. La primavera della destra di Tommaso Romano

A vent’anni dalla prematura scomparsa di Marzio Tricoli, esce edito dalla prestigiosa casa editrice Ex Libris, un’opera che non vuole essere solamente una commemorazione ma vuole indicare un modello di impegno politico, di partecipazione alla vita pubblica, scevra da settarismi che vedono solamente nemici e non semplici avversari politici.
Tommaso Romano, curatore dell’opera Marzio Tricoli. La primavera della destra, che fu vicino a Tricoli come amico di famiglia e nella militanza politica, ne traccia nella partecipe introduzione gli aspetti di umanità e la sua ideale visione dell’esistenza nonché l’ironia dell’intelligenza e la sua cultura.
Citando ancora il prof. Romano:

L’amicizia della famiglia Tricoli con quella del giudice Paolo Borsellino fu un ulteriore sigillo per Marzio Tricoli che gli impresse per sempre, la cultura della legalità, della trasparenza e dell’onestà, nella concezione e nella pratica della sua vita, con la lotta alla mafia quale fondamento di una società fondata sulla libertà, sul diritto e la giustizia.

Una politica intesa e sentita come impegno profuso con passione, da esercitare con grande onestà al di là delle appartenenze partitiche, questo è quello che l’operato di Marzio Tricoli, ha mostrato di potere essere realizzabile.
Un vissuto tragicamente interrotto da una fuga di gas che il 18 febbraio 2003, pose fine alla sua vita a soli 38 anni nella casa di campagna, dove nonostante il pericolo che correva, trovò prima ancora il tempo di mettere in salvo la moglie e i figli.
Il volume è stato realizzato con il contributo dell’assessorato regionale Beni culturali e dell’identità siciliana, con una curata veste tipografica, e con un vasto e meticoloso corredo fotografico, ove si documenta il trascorso di Marzio Tricoli. Vi è una precisa raccolta dei suoi scritti, articoli con la descrizione attenta del suo “cursus honorum” e la rassegna stampa dove si racconta come più di tremila persone gremissero la chiesa di San Domenico, il Pantheon di Palermo, per l’ultimo saluto.
Si rappresenta la tragica cronaca di quei giorni, la vicinanza al lutto delle più alte personalità a tutti i livelli ripercorrendo la crescente ascesa nella carriera politica, di colui che seguiva le orme del padre, essendo figlio di Giuseppe Tricoli, uno dei più noti esponenti intellettuali della Destra.

Testimonianze dirette di condivise esperienze di vita privata e pubblica, descrivono il carattere e la personalità del uomo con i ricordi del giornalista Rino Cascio, che fu suo compagno di classe al Liceo, come pure di Maurizio Gasparri nel percorso politico iniziale all’interno della Destra a partire dal Fronte della Gioventù e nel Fuan.
Ma di Marzio Tricoli viene ricordata e documentata la sua giovanile passione per il rugby e lo sport, raccontata dall’allora presidente di Alleanza sportiva italiana, il sottosegretario Claudio Barbaro e Gaspare Borsellino direttore dell’agenzia “Italpress”.

L’ex sindaco Leoluca Orlando lo ricorda ancora come massima espressione di una politica dal volto umano che avrebbe potuto dare ancora tanto alla realtà siciliana e nazionale; come pure ne tesse l’elogio e l’impegno per la Sicilia e la legalità, Fabio Granata, che fu al suo fianco nella giunta regionale dove il neoeletto Marzio Tricoli, ad appena 33 anni divenne abile e capace assessore regionale al Bilancio; ed ancora si ha il contributo del celebre tributarista palermitano e docente universitario, prof. Andrea Parlato, nel cui studio legale Tricoli mosse i primi passi come avvocato dopo essere stato, suo stimato ed apprezzato allievo, prima di dedicarsi interamente alla vita politica dopo la morte del padre.