Mentalità, ideali e miti del Medioevo di Piero Zerbi

Piero Zerbi fu un grande studioso del Medioevo e un grande docente, di particolare sensibilità e competenza, che ha ampiamente rivalutato il Medioevo nella sua dimensione più spirituale vedendone le differenze con l’età moderna.
È impegnativo parlare di un proprio insegnante, ma è questo che sto per fare per onorare la memoria di un grande uomo.

Monsignor Piero Zerbi fu un punto di riferimento per tutti coloro che frequentarono la facoltà di Lettere e filosofia della Cattolica di Milano. Le sue lezioni erano molto seguite, le sue spiegazioni lucide e chiare, il rapporto con gli studenti animato da un profondo rispetto e affetto.
Il libro che sto per recensire "Mentalità, ideali e miti del Medioevo" edito da Vita e Pensiero, risale agli anni Settanta del ’900 e getta una nuova luce sugli studi medievali.
L’impostazione è chiaramente cristiana e ciò si vede dalla lunga analisi tramite i testi sacri dell’ideologia che poneva a contrasto Chiesa e Impero. L’autore si sofferma anche su altri aspetti importanti come il rapporto degli esseri umani e la città, di come nel Medioevo fosse possibile concentrare un numero di persone enorme in luoghi molto piccoli o l’importanza dei testi profetici nella nascita delle eresie che furono spesso collegate a moti di malcontento popolare.

Zerbi insiste su una differenza sostanziale tra l’uomo moderno e quello medioevale: il primo vede il mondo in superficie, il secondo va in profondità vedendo l’universo legato a una doppia realtà terrena e religiosa. Così molti simboli come la rosa sono manifestazioni divine o sue rappresentazioni, le sculture cupe e infernali, la morte eterna nel peccato. Infine secondo Zerbi il Medioevo fu un grande laboratorio di idee, è vero che la Chiesa non incoraggiò gli Stati nazionali (in particolare quello italiano), ma con la sua influenza creò il concetto di Europa. È una tesi che può essere opinabile, ma in fondo fu l’idea di Respublica Christiana a tenere insieme un’epoca che fu tra le più particolari della storia.
Ottimo saggio da riscoprire.