Milano vertigo di Oscar Logoteta

Oscar Logoteta è nato a Milano. Creativo, scrittore e padre. Nel 2014 esce il suo romanzo d’esordio intitolato A come armatura, da cui è stata tratta, nel 2016, l’omonima graphic novel. Nel 2017 esce Milano disillusa, la prima indagine del commissario Negri e, nel 2018, Milano sottozero, la seconda indagine. Milano vertigo è la terza indagine del commissario Negri.

Un giallo classico, che bene risponde alle caratterizzazioni del genere a cui appartiene. Torniamo indietro nel tempo, al 1979, quando il commissario Renato Negri riceve una telefonata dalla “cara mamèta”, che lo prega di indagare su di un caso misterioso. Quale? Pare sia deceduto un certo Achille Bracchi. Chi era costui?

“Lo aveva immaginato più come un vecchio miracolato gerarca fascista a cui, finita la guerra, era stata data la possibilità di rimanere in libertà e ricominciare dopo il ventennio. Lo aveva pensato come una persona senza scrupoli, soprattutto dato quanto si sospettava sulle speculazioni edilizie. E, invece, per Negri, fu una sorpresa.”

In realtà il caso è repertato come suicidio, ma la signora Rosalba Maria Barbieri, vedova Negri, si oppone con forza. Così al commissario non rimane che saperne di più perché lui tutto può, ma non opporsi mai alla cara mamma. Riuscirà a scoprire chi era veramente costui? Perché aveva fondato quella famosa Colonia, detta Fara:

“La Colonia Fara: intitolata alla memoria del generale Gustavo Fara, promotore del primo Fascio di Combattimento di Nervi nel ’21, era in via Preli, a poche centinaia di metri dalla piccola pensione di Madeleine. La struttura fu commissionata dal Partito Nazionale Fascista nel ’35 come luogo di villeggiatura estiva. L’inaugurazione ufficiale della colonia fu nel ’38 alla presenza di Mussolini. Durante la guerra, fu adibita ad ospedale militare per i nazisti."

Per comprendere sarà necessario, inoltre, tornare indietro a quella che è stata la politica del lontano 1973:

“Agli inizi degli anni ’70 era in un collettivo che largamente contribuiva alla redazione di riviste extra parlamentari, tra le quali, “rosso”.”

Un giallo che, oltre all’indagine canonica vera e propria, parla di politica e di situazione italiana di quegli anni. Un’Italia complessa, circondata da mille misteri, tutt’ora, molti dei quali rimasti oscuri, che l’autore descrive con perizia e metodo. Spesso il testo è percorso da una sottile ironia, che diverte e fa sorridere il lettore. Milano vertigo è una lettura d’evasione che intriga e trascina con forza, non soltanto per gli amanti del genere.