Miss Mole di Emily Hilda Young

Elliot nella sua Collana “Raggi” edita per la prima volta in italiano “ Miss Mole” (2023, traduzione e cura di Massimo Ferraris) di Emily Hilda Young (1880 – 1949), pubblicato per la prima volta dalla scrittrice inglese di romanzi e libri per l’infanzia nel 1930 e vincitore nello stesso anno del Tait Black Memorial Prize.

Anticonformista (la sua vita lo dimostra), antesignana, la personalità di Emily Hilda Young, nata a Whitley nel Northumberland, rivive in quella di Hannah Mole, la protagonista di questo bel romanzo ritenuto, a ragione, il capolavoro dell’intellettuale, alpinista e attivista del movimento per il diritto al voto femminile.
Non è certo semplice il mestiere di governante o dama di compagnia, tutta la vita costretta a vivere in case aliene per occuparsi di marmocchi impertinenti o badare ad anziane dispotiche e avare. Lo sapeva bene la tenace e fiera Hannah Mole, “zitella” perché nubile e già sulla quarantina, dall’aspetto insignificante, dal lungo naso ma dotata di una grande ironia e “battutista” irrefrenabile, che per vent’anni si era guadagnata “la pagnotta” come dama di compagnia di una serie di anziane noiose. Tutto ciò cambiando spesso città e lavoro a causa della sua grande schiettezza, della sua lingua tagliente e di un rapporto a dir poco ambivalente con la verità.
Aggiungiamo anche che nell’Inghilterra ancora suddivisa in rigide classi della prima metà del Novecento, la posizione di governante era ambigua, perché si collocava in uno stato intermedio tra il ceto più agiato e la classe lavoratrice. Adesso Hannah, sguardo acuto e occhio vigile, era tornata a Radstowe, cittadina della sua gioventù, dove era stata assunta dallo spocchioso reverendo Robert Corder, vedovo e con due figlie orfane di madre da educare, Ethel e Ruth. Una novità per la governante, ma il suo baule conteneva un ingombrante passato, che doveva continuare a restare segreto.

“Che ne sarebbe stato di lei? L’età avanzava furtivamente giorno dopo giorno, lei non aveva messo nulla da parte, e presto le sarebbe stato detto che era troppo vecchia per questo o quel posto”.

Indimenticabile la figura di Miss Mole, talvolta malinconica, specchio di quell’“esercito di donne come lei che andavano di casa in casa al seguito dei loro bauli”, ma sempre inguaribile ottimista, intelligente e arguta, dimostrazione perenne che nella vita non tutto è perduto e la felicità è dietro l’angolo.

“Aveva molto di cui essere grata, pensò”.