Mission a Hong Kong: 1977
- Autore: Marco Erler
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2022
Mission a Hong Kong: 1977 di Marco Erler (Porto Seguro, 2022) è un libro atipico, caratterizzato dalla contaminazione di più generi: un giallo condito da riflessioni profonde, con sconfinamenti in sogni e trip solitari.
È il primo libro non autobiografico di Marco Erler, radicale fin da minorenne, fondatore degli indiani metropolitani (Nuvola Rossa) e autore di Assalto alla diligenza, in cui racconta l’amicizia con Appignani-Cavallo Pazzo, e di altri libri attualmente introvabili (Segnali di fumo, Tributo a Mikael Jackson), dei quali si auspica una riedizione.
Una sua grande passione è la fotografia, molto presente nel libro, che lo ha portato a filmare il cortometraggio Casa de piedra, su una comune hippy in Costa Rica, denso di suggestioni millenaristiche.
Erler è stato presente in molti film degli anni ’80, oltre a seguire e commentare i festival di Venezia.
Torniamo al libro. Siamo nel 1977. In quegli anni, gli anni di piombo, si usciva la mattina senza sapere se la sera si sarebbe tornati a casa. Così non appare troppo sorprendente un rapimento allo scopo di arruolare per una missione in Oriente, a Hong Kong.
Proprio Hong Kong diventa la protagonista della storia; si nota l’amore di Erler per quel mondo così variegato, dove sono possibili esperienze più coinvolgenti che in Occidente.
Marco cita il motto socratico “conosci te stesso”. E in effetti questo motto, che è sacro in quanto proveniente dal mondo delle Sibille greche, scandisce l’itinerario di Marco, un diciannovenne alla ricerca del suo vero sé, ancor più che desideroso di assolvere la missione.
Il viaggio lo porta a vedere le realtà peggiori. Mr. Cheng che accoglie lui e il suo collega fa loro visitare Walled City, abitata da relitti della società e dice di averlo fatto
"perché prendeste visione di cosa è l’abominio e di come un’intera comunità possa essere disumanizzata e rendersi a sua volta disumanizzante”.
Qui Marco ricorda il suo interesse per Basaglia e il desiderio di sgabbiare i matti.
Poi l’azione si sviluppa fra l’incombere delle Triadi cinesi e l’incontro con personaggi squisiti, leali e coraggiosi, accomunati dall’amore per lo scomparso Bruce Lee. Un Bruce Lee morto in circostanze sospette e che aveva riscattato gli orientali dagli stereotipi fin lì abusati.
Il libro è denso di riflessioni. Dal dispiacere per il lavaggio del cervello che i media e la tv compiono quotidianamente (e Marco-Nuvola Rossa denunciò questo proprio mentre era intervistato in tv e ne stava diventando un protagonista); all’osservazione di come i potenti governino il mondo instillando la paura nelle masse.
Ci sono numerosi riferimenti al padre Rino, capitano di corvetta, che a 29 anni era stato il più giovane comandante di sommergibili della Regia Marina.
Su tutto aleggia l’humour di Erler, che ricorda Stefano Benni. Il libro si legge tutto d’un fiato, non è mai scontato. Le pagine si susseguono sorprendenti, aprendo scenari ogni volta inaspettati.
Si dà atto all’editore Porto Seguro di mostrare coraggio e voglia di innovare nel produrre un libro che sfugge agli stereotipi.
La storia ha una conclusione tragica; ma forse è ancora più tragico immaginare che l’impulso di Marco di voler fare chiarezza, di rendere testimonianza e non lasciare segreti non sarà poi messo in atto. La vita ci sconvolge e non ne siamo i nocchieri.
Mission a Hong Kong: 1977. Chi la fa se l'aspetti
Amazon.it: 4,68 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Mission a Hong Kong: 1977
Lascia il tuo commento
Un avventuroso viaggio nel 1977 dove la storia si confonde con la fantasia e gli avvenimenti con le pulsioni e le speranze di una generazione. Ma il libro di Marco Erler non è soltanto questo, è anche o soprattutto una spy story avvincente, ironica e lisergica degna di un romanzo di Tom Robbins. Il protagonista, un irriverente "indiano metropolitano" enfant prodige della scena romana, deve vedersela con agenti segreti ed esponenti delle Triadi Cinesi.Tra le pagine di Erler gli umidi vicoli di Trastevere si confondono con le postribolari vie di Walled City a Hong Kong dove la storia si svolge quasi interamente nella ricerca della verità sulla morte di Bruce Lee. Un’avventura ricca di colpi di scena, ma anche di visioni straordinarie, pagine oniriche in cui è un piacere perdersi; un modo per l’autore per fare i conti con il suo passato, i suoi fantasmi interiori e familiari ma anche per riflettere su fatti della storia del nostro paese rimasti ancora poco chiari. Erler ci regala così un romanzo ricco di squarci autobiografici, frammenti reali di una vita rocambolesca che trovano in questo romanzo una degna cornice narrativa senza mai diventare autoreferenziale; la storia anzi ci diverte sempre e ci trascina al ritmo di un film di Tarantino tra inseguimenti, colpi di kung -fu e anche qualche viaggio sciamanico!