Monuments men. Eroi alleati, ladri nazisti e la più grande caccia al tesoro della storia
- Autore: Robert M. Edsel
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Sperling & Kupfer
- Anno di pubblicazione: 2013
Sperling & Kupfer 2013 - Esiste una vasta bibliografia e filmografia dedicata al salvataggio di famiglie ebree durante la seconda guerra mondiale. L’episodio più famoso, grazie al film di Steven Spielberg del 1993, è sicuramente quello raccontato in Schindler’s list. Molto meno invece è stato scritto sulle opere e le collezioni d’arte che, con altrettanto rischio, furono strappate ai rapaci nazisti da un piccolo plotone di uomini coraggiosi: i così detti Monuments Men, protagonisti di questo corposo libro dal sottotitolo Eroi alleati, ladri nazisti e la più grande caccia al tesoro della storia scritto da Robert M. Edsel con Bret Witter.
Ennesimo folle progetto di Adolf Hitler e Goering era, infatti, la creazione un Louvre tedesco che sarebbe dovuto nascere a Linz, il Führermuseum, e diventare il più vasto museo del mondo.
Di quanto accadde in Italia è stato raccontato nel libro Siviero contro Hitler, edito da Skira. Ci fu però un’operazione assai più vasta, condotta dalle forze alleate, che si occupò a livello europeo di salvare le opere d’arte.
Il compito dei Monuments Men non era tanto quello di nascondere le opere dei musei più importanti d’Europa prima che questi venissero razziati; sarebbe stato impossibile far sparire le collezioni del Louvre di Parigi o degli Uffizi di Firenze. La missione affidata loro direttamente dal presidente Roosevelt, era invece quella di localizzare i beni trafugati – non solo oggetti provenienti da musei, collezioni private di facoltosi ebrei (come i Rothschild) ma anche da chiese, palazzi storici e biblioteche – per tentarne il recupero. Missioni non meno pericolose di quelle di spionaggio o dai combattimenti sul fronte per respingere le forze militari nemiche.
Una Madonna scolpita da Michelangelo custodita nella chiesa di Nostra Signora di Bruges, il polittico dell’Agnello mistico (o Pala d’altare di Gand) di Hubert van Heyck, ed ancora una statua di Eva del quindicesimo secolo, opere di Lucas Cranach, di Rembrandt, di Fragonard… Questi furono solo alcuni dei pezzi rubati o confiscati dai nazisti in cambio della resa (un abile trucco per far sembrare le razzie una transazione legale). L’inventario delle chiese, dei palazzi e delle opere architettoniche distrutte dai bombardamenti, così come quelle trafugate ed egualmente perdute, è invece impossibile da compilare. Illustri caduti di cui resta testimonianza fotografica nei libri di storia, ma spesso neppure una lapide in loro ricordo.
Monuments men. Eroi alleati, ladri nazisti e la più grande caccia al tesoro della storia
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