Muri. Un’altra storia fatta dagli uomini
- Autore: Claude Quètel
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2013
Dici muro e ti viene da pensare a quello di Berlino: dal 1989 non c’è più ma rimane ugualmente “il” muro per antonomasia. Nell’ipotesi di una classifica fra celebri barriere divisorie quanto a “glamour” terrebbe testa persino alla Grande Muraglia cinese. A voler insistere con gli esempi e a metterla sul traslato, in fondo era già muro il solco tracciato da Romolo sulle vestigia dell’Urbe in embrione e “muri” saranno anche, più tardi, i recinti di filo spinato che delimiteranno i ranch nel West dei mandriani-cowboy: si fa presto, insomma, a parlare-dire-scrivere “muro”, il discorso è, nella sostanza, alquanto più complesso.
Secondo la suddivisione operata dallo storico francese Claude Quètel nel suo recente “Muri. Un’altra storia fatta dagli uomini” (Bollati Boringhieri, 2013) la lista è articolata: all’interno della categoria sono ascrivibili muri di frontiera, di proscrizione, di segregazione, le barriere erette contro terrorismo e emigrazione, e persino muri sui generis come quello “del pianto”, a Gerusalemme, per fermarci al più noto. Da che mondo è mondo resta fermo, a ogni modo, il carattere divisorio delle cinte murarie, un artificio frapposto tra noi e il nostro prossimo, nove volte su dieci percepito come estraneo, nemico, qualcuno da cui difendersi (due terzi delle pagine di storia sono state dettate dalla paranoia). Specifica sin dall’introduzione Quètel:
“Qual è stata la prima separazione tra gli uomini se non un muro? I muri, o piuttosto i solidi cumuli di massi dei nostri antenati preistorici erano ovviamente muri di difesa., era una questione di vita o di morte, bisognava difendere l’ingresso della caverna dagli intrusi: grossi animali di ogni specie, affamatissimi, e certamente, ben presto, altri uomini”.
Perché no? A pensarci bene persino i muri domestici delle nostre abitazioni rimandano, in ultima analisi, a questo carattere “protettivo”. Ciò che più interessa all’autore è la connotazione “politica” assolta dalle recinzioni nella storia, la loro valenza potenziale di “fare autorità, controllare, creare limiti, escludere, vietare”.
Il saggio è di solida impostazione accademica e di muri ne cita a decine, noti e misconosciuti, antichi e nuovissimi, in quanto la loro storia non finisce, e si spinge ai nostri giorni: si pensi ai muri delle frontiere calde come quella palestinese o quella che divide Corea del nord e Corea del sud; o - ancora - al così detto “muro di Bush”, che segna il confine tra Stati Uniti e Messico.
Il corpo centrale del libro (che si legge con estrema curiosità) si incentra proprio sul muro di Berlino, su ciò che per quasi trent’anni ha evocato/rappresentato per la geopolitica mondiale: due universi e due politiche contrapposti, guerra fredda, cortina di ferro, comunismo e democrazia. Il muro che nella repubblica democratica tedesca era denominato “muro di protezione antifascista” dall’altra parte veniva invece visto come emblema dell’oppressione di regime.
Un excursus affascinante, se vi piacciono le letture che sanno far riflettere e che lasciano traccia di sé, un libro da non perdere.
Muri. Un'altra storia fatta dagli uomini
Amazon.it: 13,29 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Muri. Un’altra storia fatta dagli uomini
Lascia il tuo commento