Natalino e il mago. Cinque fiabe per attenuare i deficit specifici di apprendimento
- Autore: Daniele Lodi
- Genere: Libri per bambini
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2014
"A volte i sogni si avverano. Più spesso occupano un posto recondito nel cuore perché la speranza di realizzarli deve fare i conti con una realtà piena di ostacoli e complicazioni. Sempre però servono a guidare il nostro cammino orientando le nostre scelte verso ciò a cui teniamo maggiormente."
Daniele Lodi, insegnante ferrarese di Scienze Motorie, con Natalino e il mago. Cinque fiabe per attenuare i deficit specifici di apprendimento (Sette città, 2014) presenta cinque fiabe per attenuare i deficit specifici di apprendimento degli alunni della scuola primaria.
L’autore fa propria la teoria della connessione tra le difficoltà legate a motricità e lateralizzazione e le abilità scolastiche, e la sviluppa in modo creativo realizzando il concetto di “motricità finalizzata” attraverso la fiaba e il gioco.
Ogni fiaba è una piccola avventura vissuta in una classe diversa della scuola primaria, dove le lettere magiche e le parole animate sono lo strumento nelle mani del bambino per accrescere le proprie capacità e conoscenze.
I personaggi principali delle storie sono Natalino, Elisabetta e il Mago Pennacchione. Natalino è un bambino vivace e sensibile, alle prese con lo scoglio della lettura. Elisabetta è la maestra paziente e attenta ai bisogni suoi e dei compagni. Il simpaticissimo Pennacchione appare a entrambi nel mondo dei sogni, dove tempo e logica cedono lo spazio alla fantasia, e con la sua “matita magica” e con le “lettere magiche” li guida in rima nella ricerca di soluzioni.
“Quando tocca a me, le lettere si mettono a litigare tra loro, mi fanno i dispetti. A una a una le riconosco, ma quando sono in fila, allineate, si scombinano tutte e mi capita di leggere TRENO invece di TRONO, così tutti ridono immaginando il re che se ne va, invece di sedersi a corte”.
Grazie a Pennacchione le lettere diventano magiche e permettono a Natalino di imparare a leggere, perché ognuna di esse, andando a comporre l’iniziale della parola, compie delle azioni e si caratterizza essa stessa per quella motricità tanto importante nello sviluppo psicomotorio del bambino. Così la G gioca, la D dondola, la I indica, la S salta, la M mira, e tutte insieme formano il gioco delle lettere da colorare, ritagliare e incollare per creare infinite storie e per permettere piacevolmente a tutti, dislessici e non, di imparare a leggere.
Il gioco è uno strumento naturale e fondamentale di apprendimento per i bambini, tanto più se è un “gioco di una volta”, che stimola manualità e abilità motorie e che lascia i bambini liberi di correre, saltare, lanciare. Il Mago Pennacchione, con le sue immancabili rime, ci ricorda che invece la società di oggi è schiava degli schermi, tanto che chi vi sta di fronte è come fermo a osservare la fiamma di un fuoco: non smetterebbe mai di fissarla.
"Se sei davanti a uno schermo con il corpo resti fermo, e quando i muscoli non muovi troppo stanco ti ritrovi, se ti lancio la pallina la riprendi domattina."
Natalino e i suoi compagni, coordinati dalla maestra, realizzano aquiloni, giocano con la cerbottana, con i cerchi, con i sassolini ed Elisabetta utilizza sapientemente gli strumenti informatici come una risorsa per rielaborare i giochi e le esperienze di apprendimento vissute.
Le fiabe di Lodi affrontano anche il fenomeno del bullismo, troppo spesso presente tra gli alunni fin dai primi anni della scuola. Natalino è preso in giro da alcuni compagni per la sua lentezza e per i suoi errori, e insieme a lui è oggetto di bersaglio Ada, perché ha gli occhiali e i capelli rossi.
L’invenzione e la realizzazione in classe del gioco delle lettere magiche, ideato proprio da Natalino, ne aumenta l’autostima e crea un clima collaborativo tra i compagni. Anche quando invidie, litigi e prese in giro si ripresentano, raffreddando i rapporti tra coetanei, i giochi motori di squadra proposti da Elisabetta contribuiscono a ricreare un clima sereno e a far riflettere tutti sul fatto che i sentimenti di antipatia e di tristezza possono ingenerare inutili conflitti. “Palla prigioniera” e “bandierina”, ad esempio, aiutano i bambini a mettersi nei panni degli altri e a comprendere la materia più importante, nella scuola e nella vita: l’imparare a stare bene insieme.
Dopo aver lavorato per anni con alunni con DSA (disturbi specifici dell’apprendimento), Daniele Lodi ha ottenuto significativi risultati quali il miglioramento delle percentuali di successo scolastico, l’aumento della coordinazione motoria e del livello di autostima.
Natalino e il mago. Cinque fiabe per attenuare i deficit specifici di apprendimento è un testo per i bambini, per insegnanti e per genitori. I bambini si identificano con i protagonisti e con le loro vicende, con le loro difficoltà e con le strategie ideate per la risoluzione dei problemi. Gli insegnanti hanno a disposizione un prezioso strumento didattico per una scuola a misura di bambino, che mira all’apprendimento di nuove abilità attraverso l’esperienza, l’osservazione e l’esercizio, al di là degli strumenti compensativi e dispensativi e della didattica personalizzata per i DSA. I genitori, infine, hanno l’opportunità di intrattenersi con i figli leggendo insieme a loro cinque affascinanti storie per aiutarli a diventare adulti consapevoli.
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i bambini della scuola primaria, gli insegnanti per le programmazioni didattiche e i genitori per leggere insieme ai loro figli storie affascinanti ed educative.
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