Nell’anno del Tintoretto. Riflessioni, ricerche, restauri
- Autore: Amalia Donatella Basso
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2022
Nel cinquecentesimo anniversario della nascita del Tintoretto e in previsione della prima esposizione di una selezione di opere negli Stati Uniti (National Gallery, Washington, 2019), l’organizzazione “Save Venice Inc”. ha voluto celebrare degnamente il grande pittore della Serenissima.
L’organismo no profit americano, attivo dal 1971 per la conservazione del patrimonio artistico di Venezia, ha finanziato il restauro conservativo di diciannove dipinti del Maestro e della sua bottega, oltre a provvedere alla pubblicazione degli atti delle Giornate di studio veneziane tenute dall’8 al 10 novembre 2018 a Palazzo Ducale: un grande volume splendidamente allestito dalla casa editrice il Prato, di Saonara-Padova, a cura di Amalia Donatella Basso, Nell’anno del Tintoretto. Riflessioni, ricerche, restauri (maggio 2022, collana “Arte”, 256 pagine illustrate anche a colori).
Un album strepitoso, per il formato (28x24 cm), per i testi (i contributi di studiosi e critici), per il corredo iconografico e la quantità e qualità delle riproduzioni a colori di opere pittoriche e immagini, in massima parte in policromia e in parte minore in bianconero. Un libro davvero d’altri tempi, di fattura editoriale impareggiabile, eccellenti contenuti e suggestivo impatto grafico, visivo e fisico.
Le giornate di studio nella sala del Piovego, al piano delle Logge, hanno visto interessanti confronti tra studiosi e conservatori, con interventi di relatori internazionali. Divulgare le scoperte e le novità ricavate dalle analisi e dal restauro conservativo - spiega la direttrice di Save Venice, Melissa Conti - non può che accrescere la già alta considerazione dell’artista.
Jacopo Robusti (o Jacomo) (Venezia 1519-1594), Tintoretto dal soprannome al mestiere paterno di tintore di stoffe in seta, era “il Terribile” secondo Giorgio Vasari, che gli ha dedicato spazio nelle “Vite dei più eccellenti pittori, scultori, architetti. Nella seconda edizione, stampata in Firenze nel 1568, quindi a Tintoretto ancora in vita, si legge: a Venezia vive e opera un pittore che si diletta di tutte le virtù:
“Particolarmente di sonare di musica e diversi strumenti.”
“Et oltre ciò piacevole in tutte le sue azioni”,
Tuttavia, “stravagante” nelle cose di pittura, secondo l’artista e critico aretino cinquecentesco. Lo descrive anche capriccioso, sbrigativo e risoluto, il più terribile cervello che l’arte pittorica abbia mai avuto, come si può vedere in tutte le sue opere e nelle storie fantastiche, fatte diversamente dagli altri pittori. Una stravaganza superata con nuove e capricciose invenzioni e strane fissazioni.
Riconosce che da giovane Robusti si era distinto in molte belle opere e se avesse perseverato con giudizio nella conoscenza della natura e nello studio, sarebbe uno dei maggiori pittori mai attivi a Venezia.
Ciò non toglie che sia fiero e buon pittore, di spirito sveglio e gentile, conclude Vasari. Definendolo un “terribile cervello”, non voleva certamente creare attorno a Jacopo il pregiudizio generato dalla critica successiva: l’alone di misteriosa "terribilità" perché invasato dal furore della creazione. Anzi, si può credere che apprezzasse la capacità inventiva del veneziano, tanto spiccata da trascinarlo a praticare strade mai praticate da altri.
Venezia ha ricordato il cinquecentenario di Jacopo Robusti (1519-1594), dedicandogli mostre ed eventi, in collaborazione con le principali collezioni pubbliche e private. Per celebrare i 500 anni dalla nascita di uno dei più grandi pittori del XVI secolo sono stati concentrati a Venezia i capolavori più famosi dell’artista, prestati da diverse parti del mondo. Le Gallerie dell’Accademia, con la mostra “Il giovane Tintoretto”, hanno ripercorso gli anni della formazione e della rapida ascesa. La rassegna “Venezia, città in festa per Tintoretto”, ha seguito a Palazzo Ducale gli anni dell’apoteosi creativa del Maestro.
La Scuola Grande di San Rocco, la Curia Patriarcale e molte chiese veneziane hanno valorizzato i capolavori ospitati in città dalla loro creazione, A Palazzo Mocenigo, “La Venezia di Tintoretto” ha proposto un viaggio nel mondo cinquecentesco, in città e altrove, oltre ad una originale rappresentazione del contesto storico e ambientale in cui l’artista viveva e operava.
La Fondazione Musei Civici di Venezia e la National Gallery of Art di Washington hanno avviato dal 2015 un progetto internazionale di ricerca per i 500 anni dalla nascita del pittore veneziano tra i giganti della pittura europea del XVI secolo, che ha lasciato il segno inconfondibile del suo genio di artista moderno, chiamato dai dogi e dal patriziato ad abbellire i palazzi e le chiese di Venezia con il suo straordinario talento espressivo.
“Save Venice Inc”. ha finanziato l’esame scientifico e il restauro di numerosi dipinti conservati a Venezia, a cominciare da alcune opere del Museo Correr e dalle tele dell’Anticollegio, dell’Atrio Quadrato e della Sala degli Inquisitori di Palazzo Ducale, che il pubblico ha potuto ammirare nella forza espressiva pienamente ripristinata. Capolavori trascurati, come la pala di San Marziale in gloria, la Crocifissione dell’Accademia e la Visione della Vergine Maria di San Girolamo dell’Ateneo Veneto, sono stati trasformati e ricollocati. Anche diverse opere in Palazzo Ducale e nella Chiesa della Salute, già restaurate da Save Venice quarant’anni fa, sono state sottoposte a un nuovo trattamento per risolvere problemi di vernici scrostate e ossidate.
Il sostegno dell’organizzazione internazionale alle indagini scientifiche durante la campagna ha portato a nuove scoperte su Tintoretto e sui suoi metodi di lavoro. Finanziati anche gli interventi di cui si è riscontrata la necessità per la conservazione della tomba dell’artista.
Nell'anno del Tintoretto. Riflessioni, ricerche, restauri. Atti delle Giornate di studio (Venezia, 8-10 novembre 2018)
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