Nicolás Gómez Dávila, sostenitore di cause perse
- Autore: Till Kinzel
- Genere: Filosofia e Sociologia
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2019
“Invece di leggere lo stesso autore, oggi si preferisce leggere il libro idiota che su di lui è stato scritto.”
La recensione del libro di Till Kinzel (“Nicolás Gómez Dávila, sostenitore di cause perse”, Editore XY.IT, 2019, a cura di Giuseppe Reguzzoni) presume la necessità di sottostare ad almeno una restrizione. Esternamente si presenta come un libro su un filosofo e pensatore colombiano (1913-1994), scritto da un noto studioso tedesco e curato e tradotto nell’edizione italiana da Giuseppe Reguzzoni. Questo doppio filtraggio ha senso nella misura in cui ha costituito l’occasione preziosa per integrare e ampliare tutto il materiale che si è accumulato negli anni, in particolare dopo la prima edizione tedesca del 2003.
“Rispetto alla prima edizione, questa nuova introduce ampie trattazioni dell’estetica letteraria di Gómez Dávila, nella sua «biblioteca implicita » come categoria centrale per la comprensione dei suoi riferimenti letterari oltre che per la contestualizzazione filosofico-religiosa del suo pensiero.”
Ciò che colpisce è la vastità delle istanze e il numero degli argomenti da cui si potrebbe partire per analizzare la complessità di un sistema di pensiero. La restrizione consiste appunto nella necessità di compiere alcune scelte per evitare il pericolo di presentare un semplice elenco di argomenti. In altri termini, è impossibile, entro gli spazi brevi, accennare a tutte le sollecitazioni culturali suggerite dal testo, a meno di scadere in un approccio sommario quanto inutile.
“L’opera di Till Kinzel è la prima monografia scientifica a lui dedicata, nel momento in cui la figura del Nietzsche delle Ande cominciava a essere scoperta anche in Europa.”
Nel corso di una vita apparentemente semplice e monotona, Gómez Dávila è riuscito a lasciare un’impronta filosofica e culturale molto profonda attraverso il largo uso dell’aforisma quale scelta espressiva valida per una sintesi estrema, precisa, esemplare, utile “per evitare confusione e sciatteria.” Il libro di Kinzel si insinua perfettamente all’interno del vasto sistema di pensiero di Gómez Dávila, andandone ad esplorare ogni angolo.
“Ridurre la letteratura a fiction è un abuso moderno.”
La polemica teologico-religiosa, -“Dio i teologi e la moderna critica della religione”-, insieme alla polemica politica -“La dimensione politica nella modernità: per una critica della democrazia.”- sono argomenti che si alternano ad aree più agevoli, legate ai libri, alla lingua e alla lettura. In questo preciso contesto Gómez Dávila viene offerto come “Maestro del leggere”, fautore della lettura lenta e meditata, ove compaiono i concetti fascinosi di libro concentrico e libro lineare.
“Il libro è allora da intendere come un’opera da cui per il lettore si aprono dei cerchi di significato e di livelli di significato in ogni caso e sempre solo nel corso di letture ripetute.”
Kinzel e Reguzzoni, attraverso l’analisi di tutto il materiale oramai noto, riescono ad evocare l’uomo e il pensatore Nicolás Gómez Dávila, provocatorio, vivace, portatore di un pensiero complesso e variopinto, ma sempre comprensibile e ancorato alla realtà.
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