Omicidio sul Genova-Milano di D. Grillo e V. Valentini

Una nuova indagine del commissario Marcenaro, creatura di D. Grillo e V. Valentini, in Omicidio sul Genova-Milano (Fratelli Frilli, 2020). Un libro giallo, di genere classico, curioso per l’impostazione: si racconta di un omicidio avvenuto in treno, dove l’assassino percorre tutte e dieci le carrozze, incontrando una pletora di umanità perfettamente configurata e con molti segreti. L’omicidio è d’eccellenza: il famoso professore universitario Marco Deocih viene avvelenato con il cianuro. Da chi?

“La scelta di uccidere una persona sul treno lo aveva messo in condizione di rischio massimo, e così si era fatto l’idea di dover curare ogni passaggio, ogni incontro, ogni spostamento, in modo che fosse produttivo per far sparire le tracce del suo passaggio o se non altro, per installare dubbi in possibili testimoni dell’assassinio.”

Chi poteva dunque volere la morte di un individuo all’apparenza morigerato e onesto? Nel campo lavorativo si era forse creato delle inimicizie? E perché? Tutti i personaggi incontrati sul treno, di cui si narrano le vicende più intime, cosa hanno in comune con l’assassino? Perché esporsi in maniera così eclatante, tanto da farsi scoprire immediatamente? Al commissario Mercenaro un compito difficile, quasi impossibile. Lui che:

“Aveva perso peso e adesso la situazione davanti allo specchio era un tantino preoccupante. […] Fumava più di due pacchetti di sigarette al giorno, un vizio che aveva abbandonato da anni e che aveva ripreso alla grande."

Omicidio sul Genova-Milano è un bel giallo, costruito con sapienza narrativa, curioso, scritto con una prosa che trascina. Gli autori sono particolarmente capaci nell’indagare, anche nell’intimo, l’animo umano e le sue devianze: tutti hanno un segreto, una vita segnata dal male, espressa in modo convincente e trascinante. Una vicenda che dura quanto la tratta Genova-Milano, ma che travolge con enfasi il lettore attento e amante del genere. Una storia sui generis, perfetta come lettura estiva sotto l’ombrellone!