Omnia Romae cum pretio. A Roma tutto ha un prezzo
- Autore: Tommaso Picasso
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2022
L’avvio di un libro, di un articolo, anche di una recensione, è sempre un ostacolo da superare. Tuttavia, non è mai stato più agevole nel caso di questo mystery di gran classe, novità tra I Gialli Damster, collana provvida di buone letture derivata dalle Edizioni del Loggione di Modena-Bologna. Sono tanti infatti gli spunti che offre il secondo titolo di Tommaso Picasso, Omnia Romae cum pretio. A Roma tutto ha un prezzo (Damster Edizioni, 2022, 230 pagine), terzo classificato nel GialloFestival 2022.
Si potrebbe partire dall’autore e dal protagonista, vicinissimi l’uno all’altro. In alternativa, ci sarebbe da giocare con l’aforisma di Giovenale adottato come titolo, indubbiamente attrattivo. Non bastassero, sembra offrirsi come risorsa d’apertura l’immediata aggressione a una giovane attrice, dietro le quinte del teatro romano dove si prova un dramma pirandelliano e che ha tutta l’aria di una molestia sessuale. Non da ultimo, a un incipit efficace si presterebbe il periodo storico in cui il giallo è ambientato, nel 1930, in piena era fascista, “quando c’era lui” e i treni arrivavano in un orario. Evitate però di ripetere questo luogo comune davanti ai passeggeri dei convogli che sferragliano nelle pagine: direbbero ch’è solo propaganda di regime, i ritardi sono all’ordine del giorno in ogni tratta, nel romanzo.
Che Tommaso Picasso scriva bene, ma proprio bene bene - buon per gli appassionati di gialli all’italiana - lo certificano riconoscimenti ufficiali. Nel GialloFestival dell’anno scorso, in cui è salito sul podio tra i finalisti più apprezzati, ha ottenuto con merito il primo premio per la trama ed è tutto dire. O meglio, che dire di più?
Un Picasso al quadrato... già, perché Tommaso Picasso è lo pseudonimo dello scrittore e Giovan Battista Picasso il nome e cognome del protagonista, già del primo poliziesco Un Natale sbagliato, Youcanprint, 2020) di quella che sta per diventare una trilogia.
Tommaso Picasso è l’alias di Mario Pieri, ingegnere, ricercatore storico e narratore. È nato a Firenze nel 1962 e vive a Roma. Laureato in ingegneria elettronica dopo avere frequentato il liceo classico, è appassionato fin da ragazzo di storia militare e risalgono agli anni Ottanta le prime collaborazioni con riviste specializzate del settore. Dopo una lunga pausa dovuta alla professione, ha ripreso a tempo pieno l’attività di ricercatore, pubblicando articoli di storia militare e tecnica, in italiano, inglese e spagnolo su riviste italiane e straniere, come autore e coautore. Sempre da solo o in collaborazione, ha firmato libri su armi, veicoli e tecnologie militari.
Il Giovan Battista Picasso dei romanzi è un giornalista del Messaggero, tra le due guerre. Pieri ricorre alla classica tecnica narrativa del “manoscritto ritrovato” e fa dire al Picasso autore di avere ricevuto in lascito dai genitori un baule appartenuto al nonno giornalista, Giovanni Battista. All’interno, un archivio di resoconti di indagini poliziesche. Ha deciso di pubblicarle.
Originario di Genova, ragazzo del ’99 al fronte nel 1918 (ne porta i segni in una gamba), poi praticante nel 1919-20 al Messaggero, G. B. è stato nella colonia africana in Libia prima di tornare al quotidiano romano. Alla fine degli anni Venti è redattore agli spettacoli, ma la sua vocazione resta la cronaca nera.
Dal primo titolo ha incrociato e stima il giovane commissario Antonio Valeri, poliziotto tanto bravo quanto ostinato ad agire fuori dagli schemi. Adotta metodi nuovi e applica criteri scientifici: impronte delle dita, microscopi, sostanze chimiche “e altre diavolerie”. Ottiene risultati dove altri falliscono.
Sul fare di questo secondo thriller, Picasso fa incontrare Giulia al suo protagonista. Il cronista è fuori dai camerini per un’intervista al grande attore Ruggero Ruggeri quando nota un tale che importuna una ragazza, in fondo ai corridoi stretti. Sulle prime la giovane fa finta di nulla, poi protesta, cercando di andarsene, alla fine si oppone con decisione alle avances. L’uomo le molla uno schiaffo, ma lei invece di piangere o gridare reagisce come una furia, sbattendogli la borsetta in faccia. Nessuno accorre, sembrano tutti spariti. Interviene Giovanni. L’energumeno cerca di dargli un pugno, ma è grasso e lento, mentre lui ha combattuto in prima linea e sa come schivare i colpi e restituirli. Ha la meglio e la ragazza lo guida fuori dall’edificio, verso un androne poco illuminato.
Con Giulia, attrice della compagnia Ruggeri, la conoscenza va avanti. Il giornalista la trova decisa ma dolce, intraprendente ma anche femminile. Lei lo considera un bravo ragazzo, per quanto “scapolone”... e gatta sentimentale ci cova.
Sembra obbligatorio segnalare un particolare: Giulia fa Valeri di cognome, è la sorella minore del commissario in ascesa.
Dimenticavamo l’aforisma di Giovenale:
Omnia Romae cum pretio
Nasceva da una riflessione del poeta latino, a suo modo sconsolata, sull’etica pubblica nel primo secolo dopo Cristo: nell’Urbe tutte le cose avevano un prezzo, venalmente, c’era poco da fare i virtuosi.
Novecento anni dopo, i valori non sono granché diversi nella capitale e in questo romanzo, tanto più che certi gradassi si muovono all’ombra del fascismo dominante. Che poi, non è nemmeno vero che “quando c’era lui certe cose non succedevano”: l’attrice o ex attrice Stella Maris non si è ammazzata da sola colpendosi violentemente con un candelabro alla base del cranio. E qui entriamo in pieno nel giallo...
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