Pantera di Stefano Benni

“Pantera” è l’ultimo libro dello scrittore bolognese Stefano Benni, edito da Feltrinelli nell’aprile 2014. Diviso in due parti, è costituito da un primo racconto lungo, che appunto dà il nome all’opera, e da una seconda storia più breve, intitolata “Aixi”. Le illustrazioni di Luca Ralli impreziosiscono entrambe le vicende.

Ambientato in un luogo fantastico, al quale ci hanno da tempo abituato le opere di questo autore, “Pantera” ricrea il clima tipico degli anni Sessanta. La sala biliardo più grande di una città indefinita, l’Accademia dei Tre Principi, è un mondo “scavato” nelle viscere della terra, dove si ritrovano i reietti della società, coloro che sperano di riscattarsi attraverso il gioco.
Una carrellata di personaggi “sui generis” appare ai nostri occhi. Sono il Puzzone, Tramal-Naik, Tamarindo, il vecchio e cieco Borges, che tutto “vede” e dirige, e molti altri. Il narratore è un ragazzino di quindici anni, di cui non sappiamo il nome, che dopo avere abbandonato la scuola è andato lì a lavorare. Ma ecco che un giorno, in questo ambiente prettamente maschile, fa il suo ingresso “Pantera”, descritta come la Valentina nei fumetti di Crepax, con un caschetto nero e tanta voglia di rivalsa. La vita è stata dura con lei, e ora vorrebbe pareggiare i conti col destino, che sembrerebbe non averle riservato nulla di buono.

“Era rimasta orfana giovanissima ed era stata allevata da uno zio che possedeva un bar nella periferia della città. Un brutto quartiere di edifici avvelenati dallo smog e improvvise tundre di erbacce abitate da prostitute allegre e cani disperati. Il nome della ragazza secondo alcuni era Maria, nome assai banale per una futura leggenda.”

Ha un talento Pantera, gioca a biliardo come nessuno. Ed è lì per sfidare i campioni più bravi. È lì per vincere. A poco a poco tutti cedono al suo fascino, soprattutto il protagonista che si innamora platonicamente di lei. La vede come una dea.

“Quanti anni aveva? Venti o trenta, non importa, si è regine a qualsiasi età.”

Batte tutti Pantera. Fino a quando, per l’ultima sfida, giunge “l’Inglese”, il giovane e biondo Jones, e questo episodio lascerà un segno in tutte le persone presenti. Poi niente sarà più come prima.

Il secondo racconto, “Aixi”, parla di una ragazzina che vive in Sardegna, sulle rive del mare, in una baracca insieme col padre gravemente malato. Aixi che si pronuncia Aiji e in sardo significa “sardina”, è magra e agile, con lunghi capelli rossi. Ricordando il celebre duello de “Il vecchio e il mare” di Hemingway, dovrà misurarsi in un’estenuante battaglia con un grosso pesce. Immagini evocative e paradossali arricchiscono questo racconto, che assume i toni della favola.

Pantera, dalle viscere della terra, chiede riscatto. Aixi, sott’acqua come una sirena, si batte per la vita. Storie di donne che sfidano i propri fantasmi per cambiare il loro destino.
Il linguaggio è ironico, le descrizioni molto piacevoli, anche per chi del gioco del biliardo non sa nulla.