Pasolini Roma

Il catalogo della Mostra “Pasolini Roma” pubblicato da Skira è un libro davvero speciale, a cominciare dal tipo di carta, lucida, opaca, o dai diversi colori usati, il bianco, il nero, il giallo, e dai diversi caratteri grafici, che cambiano continuamente di dimensione: a tutto si aggiungano le riproduzioni di fotografie e di quadri, di disegni e di locandine, di documenti e di spezzoni di film stampati con una chiarezza ed una definizione perfette. Il formato del libro/catalogo è quello di un normale volume, copertina e controcopertina sono grigie, e la foto che riproduce Pier Paolo Pasolini, sulla spiaggia, in camicia bianca e immancabili occhiali da sole, con un microfono in mano dal lungo filo, mentre di avvia ad intervistare ragazzi e ragazze per il suo documentario del 1963, “Comizi d’amore”, è davvero parlante.

In questo volume è condensato tutto quello che la mostra romana del Palaexpo ha posto nelle diverse sezioni in cui l’esibizione è suddivisa: dall’arrivo a Roma Termini con la madre Susanna, il 28 gennaio 1950, in fuga da Casarsa in seguito ad uno scandalo dovuto alle sue frequentazioni con ragazzini minorenni, fino alla morte, all’idroscalo di Ostia nel novembre 1975, in circostanze ancora oggi non del tutto chiarite malgrado il processo e la condanna del presunto colpevole.
Si tratta dunque, attraverso la vicenda biografica e artistica di Pier Paolo Pasolini, di raccontare venticinque anni di vita italiana, che il poeta trascorse prevalentemente a Roma.

Ecco allora che tante immagini di Roma, dai quartieri borghesi alle borgate, dalle piazze del centro storico all’Eur, da Monte Verde al Mandrione, dai lungoteveri ai barconi sul fiume, vedono nelle diverse fasi della vita artistica di Pasolini diversi volti della città in rapido cambiamento.
Il libro contiene immagini straordinarie, alcune delle quali inedite: i quadri che il giovane Pasolini pittore dipinse sulla scorta di De Pisis, una splendida immagine del 1945 di Marilyn Monroe, Pasolini e Totò sorridenti durante le riprese di “Uccellacci e Uccellini”, Federico Fellini e Pasolini in giacca e cravatta alle prime riprese di “Accattone” , e ancora il regista in un momento di pausa sul set del “Vangelo secondo Matteo” sullo sfondo dei Sassi di Matera con Enrique Irazoqui nel 1964, Maria Callas, Pasolini e Alberto Moravia in Mali, nel 1970. Una serie di foto, documenti, quadri, interviste, lettere, poesie, articoli di giornale, disegni, bozzetti, che costituiscono una summa che riunisce tutto il materiale fondamentale per conoscere e riconoscere la genialità di uno dei più grandi e poliedrici intellettuali del Novecento.

Il volume contiene un’introduzione dei curatori della mostra, tra i quali ricordiamo con nostalgia Gianni Borgna, recentemente scomparso appena prima della inaugurazione, che riassume con chiarezza esaustiva uno dei punti cardine della poetica e della visone della vita di Pier Paolo Pasolini:

“Pur amandoli, Pasolini si è allontanato dagli stilemi figurativi e rappresentativi del neorealismo, che denunciavano la miseria come condizione materiale. La sua denuncia è invece rivolta prima di tutto alla miseria spirituale, morale, frutto della modernizzazione accelerata e della distruzione antropologica. Anche le nuove forme di malessere sociale che hanno accompagnato la rivoluzione studentesca del ’68 sono, per Pasolini, frutto di questa modernizzazione imposta dall’alto”.

Tutti i più grandi nomi della cultura novecentesca hanno incontrato Pasolini e nelle foto ritroviamo intera la storia della letteratura italiana più grande: Ungaretti, Penna, Ginzburg, Carlo Levi, Volponi, Maraini, Moravia, Morante…..e insieme ai più noti uomini di cinema, Jean Luc Godard, Bertolucci, Zavattini, Totò, Orson Welles. Un catalogo, un libro di storia, un documento di costume e di vita artistica da leggere e conservare.