Per mano di fronte all’oltre
- Autore: Francesca Ronchetti
- Genere: Psicologia
- Anno di pubblicazione: 2012
Come parlare ai bambini della morte
L’attuale società liquida ha, più che mai, deprivato di senso il concetto di “morte”, da un lato esiliandolo dalla domiciliareità familiare (si muore, spesso, in “campo neutro”, per strada o in ospedale), dall’altro enfiandolo di possibili significati aggiunti, per esempio attraverso la reiterazione di immagini-choc nei programmi di (dis)informazione necrofila. In altre parole: restiamo assediati dalla morte (e come potrebbe essere altrimenti?), avendone rimosso l’intrinsecità dialettica con la vita, come se il morire fosse sempre altro da noi, pertinenza esclusiva del prossimo, un accidente estraneo al perimetro affettivo che ci riguarda.
L’ottimo saggio di Francesca Ronchetti “Per mano di fronte all’oltre” (edizioni la meridiana, 2012) insiste a lungo su come una “pedagogia della morte” possa servire invece a cementare, in prospettiva, l’equilibrio interiore dei bambini. Si tratta di prendere atto di un’evidenza: i nostri fanciulli non esistono in “altrove”, sono parte integrante del nostro stesso microcosmo esistenziale, esposti al medesimo numero di informazioni - spesso dolorose -, sono soggetti a turbamento e sconcerto.
La morte riguarda i bambini così come riguarda le loro famiglie: prepararli per gradi, attraverso le strategie più opportune, a familiarizzare col lutto, all’idea di finitudine (dalla perdita del peluche-oggetto transizionale alla morte dei nonni, e/o di genitori e/o di fratellini “propri”) può preservarli, in prospettiva, da traumi eccessivi.
La perdita è parte integrante della vita: per quanto altruistico, l’atto di proteggere i più piccoli dal contatto diretto con la morte (alienandoli, ad esempio, dalla vista di un defunto, dalla partecipazione ai funerali; ricorrendo ad astrusi eufemismi quali “è partito per un lungo viaggio”), può rivelarsi controproducente sul piano pedagogico e persino dannoso su quello psicologico.
In questo saggio controcorrente (per certi versi anche ardimentoso: c’è qualcuno che discute volentieri della morte?), Francesca Ronchetti illustra in dettaglio gli svariati “modi” attraverso cui i bambini andrebbero introdotti all’idea di “scomparsa” per far sì che anche un’esperienza dolorosa possa trasformarsi in occasione di crescita interiore. Convertire il tabù della morte in pretesto comunicativo (di con-divisione parentale) è il modo più funzionale di vivere il lutto senza subirlo, senza lasciarsi sopraffare da esso.
Per mano di fronte all'oltre. Come aiutare i bambini ad affrontare la verità della morte
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