Per quanto mi riguarda sono sempre innamorato di Sandro Settimj

«Che cosa sarebbe l’umanità, signore, senza la donna?»
«Sarebbe scarsa, signore, terribilmente scarsa».

Questa frase di Mark Twain riassume il pensiero di Ugo Sabini, protagonista del romanzo d’esordio del giornalista e scrittore romano Sandro Settimj. “Per quanto mi riguarda sono sempre innamorato”, edito da Mondadori nell’ottobre 2014, narra la storia di un uomo goffo ed imbranato nell’approccio col gentil sesso, convinto che la donna ideale sia come i personaggi delle favole che tanto ama, una romantica Cenerentola sempre da corteggiare. Scontrandosi con la realtà, egli viene puntualmente deluso e si convince di non riuscire a comprendere le donne.

Ugo abita a Roma con l’anziano nonno e vive con evidente disagio diverse relazioni sentimentali, delle quali sembra in fondo vergognarsi per la sua inadeguatezza. Almeno, è questo quello che si evince dai racconti sul suo passato che ogni settimana legge al suo analista durante la seduta.
A metà fra Fantozzi e Bridget Jones, se quest’ultima fosse stata un uomo, Ugo è “vittima” di episodi rocamboleschi, che si accentuano ancora di più nel loro essere surreali, quando decide di diventare animatore turistico. Sempre in giro, dapprima per l’Italia, e poi all’estero, viene in contatto con quella realtà di “clima vacanziero” che nulla ha a che fare con la vita reale. Le ragazze vanno e vengono dalla sua vita, senza lasciare una traccia precisa, soprattutto perché Ugo non riesce ad abbandonarsi ai sentimenti, non “coglie l’attimo”.
Particolarmente sensibile, l’uomo si rifugia nella sua fervida ironia, che utilizza come scudo dal mondo esterno. È autoironico e divertente, così come gli episodi narrati, che pur velati di un sottile senso malinconico, strappano al lettore genuine risate.

Tutto procede storto per Ugo, la donna ideale sembra non esistere. Le sue relazioni si rivelano fallimentari, fino a quando il suo cuore capitola e diventa schiavo di una bella mora dal nome impossibile, Betlemme. Lemme, così come viene chiamata, darà un’altra dimensione alla sua esistenza, una nuova consapevolezza.

Settimj analizza con frizzante senso dell’umorismo il rapporto fra uomo e donna, molto spesso frainteso o poco approfondito. Si chiede il perché la ragione abbia sempre il sopravvento e ricerchi la favola che si è costruita, anziché godere di quello che realmente possiede. Forse Ugo è meno istintivo e più riflessivo, rispetto alla maggior parte degli uomini quando ha a che fare col sesso, ma attraverso questo “viaggio” nel mondo dei ricordi, riuscirà ad educare la sua mente ai sentimenti. Il passato fa parte del nostro bagaglio culturale, siamo ciò che siamo proprio grazie ad esso, quindi vale la pena “farci pace” e ricordarlo con tenerezza. Solo accettando se stessi, si può andare avanti.
Ottima prova d’esordio per Sandro Settimj. Una storia dolce e amara allo stesso tempo, genuina, scorrevole, da leggere tutta d’un fiato.