Piccoli combattenti
- Autore: Raquel Robles
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Guanda
- Anno di pubblicazione: 2016
È insegnante, oltre che scrittrice impeccabile, Raquel Robles, che ci regala un romanzo assolutamente originale per il contenuto “Piccoli combattenti” (Guanda, 2016), poco frequentato nei pur numerosi libri sulla dittatura in Argentina: qui infatti a parlare è una ragazzina di appena dodici anni che insieme al suo fratellino ha visto scomparire una notte i suoi genitori, anche se non era stato sparato neppure un colpo: tutto era avvenuto in silenzio, e lei e suo fratello non si erano neppure svegliati.
I genitori erano due montoneros militanti, che avevano insegnato ai loro figli la resistenza alla dittatura, da veri comunisti fedeli all’Unione sovietica, modello a quel tempo ancora vincente.
I due ragazzini, affidati a due nonne, una delle quali ebrea, reduce dal ghetto di Varsavia, e agli zii, vivono per anni nell’attesa del ritorno a casa dei loro genitori, scomparsi su una falcon verde, incappucciati, trascinati chissà dove.
La vita dei bambini, la scuola, le amicizie, il tempo libero, le letture, la televisione, la colonia estiva, il viaggio a Tucuman,il rientro a Buenos Ayres, la speranza, la paura, la voglia di una vita normale, la consapevolezza che il Peggio, il Nemico, sono sempre presenti e punteggiano le pagine del libro: l’autrice stessa è figlia di desaparecidos, e l’esperienza autobiografica traspare con evidenza anche se non compare mai l’angoscia degli adulti che subirono destini atroci negli anni della dittatura militare argentina.
Il mondo nel quale vivono i due bambini, il loro reciproco attaccamento, l’atteggiamento protettivo della maggiore, il loro piangere e ridere, il quotidiano di una vita senza i genitori amatissimi, la consapevolezza di doverne seguire le orme e gli insegnamenti politici, la scala dei valori etici, il disprezzo per il capitalismo, pervadono le pagine del romanzo, pieno di poesia e di sentimento.
I tentativi di emulare i grandi, “ i compagni”, di seguirne gli insegnamenti, di resistere al Nemico, di nascondersi e camuffarsi per non farsi scoprire piccoli e determinati combattenti, porta la giovanissima narratrice, vestita con abiti improbabili fatti all’uncinetto dalla nonna, a scegliere accuratamente con chi condividere la propria missione: la Rivoluzione, il vero obiettivo da perseguire, è l’oggetto misterioso che ricorre nella mente dei ragazzini che ormai stanno crescendo e capiscono che forse i loro genitori non torneranno più dalla misteriosa prigione dove loro per anni li avevano immaginati, forse erano davvero morti.
“Se loro erano morti anche la Rivoluzione era morta?Almeno la Rivoluzione era qualcosa che potevamo far resuscitare!”
“Piccoli combattenti” è un libro delicato e leggero, che parla di un dramma spaventoso con la voce lieve dell’infanzia, la voce che sa passare dalla tragedia di sapersi orfani, al tentativo di ricordare, sempre e comunque i momenti belli, che compaiono improvvisamente a riproporre il dolore della separazione e della perdita:
“All’improvviso mi comparve davanti una bambina con un palloncino viola….Fu come se mi avessero lanciato con uno spintone al centro dei miei ricordi e all’improvviso mi trovai nella stanza della mamma e del papà, a guardare un palloncino viola che s’incollava al soffitto”
Solo di fronte a quella “epifania” la bambina riesce a piangere disperata, senza tentare di nascondere il suo immenso dolore, la sua terribile solitudine, e a tornare alla sua vera età, senza nascondersi e smettendo per un momento di mostrare a tutti il suo coraggio di combattente, piccola campionessa di una solitaria e tenace resistenza al Peggio, al Nemico implacabile.
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