Porta Pia. 20 settembre 1870, l’Italia a Roma
- Autore: Stefano Siviero
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2021
La collana “Viaggi nella Storia” della casa editrice Mattioli 1885 propone da marzo 2021 una delle sue guide illustrate dedicata questa volta alla presa di Roma, nel quadro dell’unificazione nazionale del 1800. Porta Pia. 20 settembre 1870, l’Italia a Roma (128 pagine) è il primo lavoro di Stefano Siviero per le edizioni fidentine. Conseguito il dottorato in economia negli Stati Uniti, si è stabilito nella capitale, dirigente della Banca d’Italia e autore di numerosi saggi e articoli di economia.
I “Viaggi nella storia” sono volumetti molto colorati, che abbinano agili ma puntuali ricostruzioni storiche a indicazioni turistiche validissime nel caso si vogliano visitare i luoghi degli eventi. Nascono da un progetto particolare: soddisfare l’esigenza di conoscere i fatti, incontrare i personaggi che li hanno determinati e cercare le tracce rimaste nel territorio. Senza trascurare l’altra parte eccitante di un viaggio, fanno presente dalla redazione Mattioli: l’esperienza gratificante di una vacanza, di un turismo intelligente, legato alla storia. Offrono “a lettori motivati un nuovo, indispensabile strumento per appagare interessi, curiosità e voglia di scoperta”, guide tascabili, ricche di foto a colori e bianconero, attuali e d’epoca, precedute da un’introduzione storica, integrate da schede dei personaggi e dei luoghi e con il corredo di itinerari turistici e informazioni sulle zone.
Ecco quindi i luoghi di Roma e del Lazio in cui si sono svolte le vicende che ricongiunsero la Città Eterna al Regno d’Italia, il 20 settembre 1870, mettendo fine al potere temporale del papa-re, allo Stato della Chiesa. Era durato oltre un millennio e aveva visto i pontefici tanto capi religiosi che sovrani, impegnati a occupare territori con le buone o con le armi e a mandare anche la gente al patibolo.
Sotto l’aspetto strettamente militare, è stata poco più di una scaramuccia l’irruzione delle truppe italiane nella breccia aperta dai cannoni nelle Mura Aureliane, presso via Nomentana. Un episodio minore, per la durata, non per il numero di caduti, meno di cento complessivamente e comunque tanti, se si considera che la breve e simbolica resistenza delle forze pontificie servì a Pio IX solo a evidenziare d’essere vittima di un atto violento. Si tratta tuttavia di un passaggio fondamentale del processo unitario risorgimentale, che consentì al Regno d’Italia, nato nel 1861, di annettere in meno di dieci anni la sua capitale naturale.
Papa Mastai Ferretti, privato dei possedimenti già erosi nei decenni precedenti, si chiuse all’interno del Vaticano in uno sdegnato esilio volontario, mentre fuori riesplodeva l’antica divisione degli italiani tra guelfi e ghibellini. Da una parte i laici e i massoni, dall’altra i cattolici, che gli eredi di Pietro vollero per decenni estranei alla politica nazionale.
Attraverso testimonianze di protagonisti di entrambe le parti, le pagine di Siviero ricordano le vicende che portarono alla presa di Roma. Poi guidano nei luoghi della Città e dintorni in cui tutto si svolse e alla scoperta dei segni che magari si possono ancora riscontrare, non ultima la palla di un cannone italiano tuttora incastonata nel Muro Torto, dalla mattina del 20 settembre 1870.
I dieci itinerari suggeriti
Itinerario 1: le donazioni di Costantino ritratte negli affreschi dell’Oratorio di San Silvestro, nella chiesa dei Santi Quattro Coronati. Diventato imperatore nel 315, il figlio di Elena concesse a papa Silvestro I una serie impressionante di privilegi e il primato della Chiesa di Roma.
Itinerario 2: Palazzo Serristori, ex lanificio Ajani, su via della Lungaretta e via dei Cerchi. Parte dell’edificio, adibito a caserma degli zuavi papalini, venne fatta saltare il 22 ottobre 1867 (27 vittime: 23 soldati e 4 civili) da Monti e Tognetti, i patrioti giustiziati sulla ghigliottina nei pressi del Circo Massimo.
Itinerario 3: Mentana, dove i garibaldini vennero sconfitti dall’esercito del papa e dai fucili a retrocarica francesi, nella battaglia del 3 novembre 1867.
Itinerario 4: da Magliano Sabina a Roma, per seguire l’avanzata delle truppe italiane nel settembre 1870.
Itinerario 5: i luoghi dei soldati pontifici.
Itinerario 6: i luoghi dello scontro principale, la zona di Porta Salaria e Porta Pia. Bombardamenti interessarono anche altre sezioni murarie, ma quelli più risoluti vennero effettuati nell’area di via Nomentana, a nord est di Roma.
Itinerario 7: le mura aureliane. Per l’assalto venne scelto un tratto praticamente opposto alla zona vaticana oltre Tevere, tanto per la minore solidità che per tenersi il più lontano possibile dalla residenza del papa. L’ordine era di rispettare tassativamente la città leonina, il Vaticano e il quartiere Borgo, a evitare qualsiasi riflesso diplomatico e reazione dell’opinione pubblica cattolica internazionale.
Itinerario 8: il mausoleo-ossario dei caduti per Roma sul Gianicolo.
Itinerario 9: il centro di Roma nel dicembre 1870.
Itinerario 10: il complesso del Laterano.
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