L’Orlando Furioso, pubblicato in edizione definitiva nel 1532, è il capolavoro letterario di Ludovico Ariosto (1474-1533).
L’opera inizia con un Proemio nel quale l’autore espone l’argomento, ovvero la guerra dei Mori contro Carlo Magno, l’invocazione ad Alessandra Benucci, la donna sposata segretamente nel 1527 e la dedica alla famiglia ferrarese degli Estensi, presso la cui corte il poeta viveva.
Vediamo testo, parafrasi, figure retoriche e spiegazione del Proemio all’Orlando Furioso.
Testo del Proemio dell’Orlando Furioso
Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori,
le cortesie, l’audaci imprese io canto,
che furo al tempo che passaro i Mori
d’Africa il mare, e in Francia nocquer tanto,
seguendo l’ire e i giovenil furori
d’Agramante lor re, che si diè vanto
di vendicar la morte di Troiano
sopra re Carlo imperator romano.Dirò d’Orlando in un medesmo tratto
cosa non detta in prosa mai, né in rima:
che per amor venne in furore e matto,
d’uom che sì saggio era stimato prima;
se da colei che tal quasi m’ha fatto,
che ‘l poco ingegno ad or ad or mi lima,
me ne sarà però tanto concesso,
che mi basti a finir quanto ho promesso.Piacciavi, generosa Erculea prole,
ornamento e splendor del secol nostro,
Ippolito, aggradir questo che vuole
e darvi sol può l’umil servo vostro.
Quel ch’io vi debbo, posso di parole
pagare in parte e d’opera d’inchiostro;
né che poco io vi dia da imputar sono,
che quanto io posso dar, tutto vi dono.Voi sentirete fra i più degni eroi,
che nominar con laude m’apparecchio,
ricordar quel Ruggier, che fu di voi
e de’ vostri avi illustri il ceppo vecchio.
L’alto valore e’ chiari gesti suoi
vi farò udir, se voi mi date orecchio,
e vostri alti pensieri cedino un poco,
sì che tra lor miei versi abbiano loco.
Proemio all’Orlando Furioso: parafrasi
(Prima ottava) Racconto in versi le donne, i cavalieri, le battaglie, gli amori, le azioni cortesi e gli atti di coraggio che si manifestarono quando i Mori dell’Africa attraversarono il mare causando gravi danni in Francia, seguendo le ire e i furori giovanili del loro re Agramante, che si vantò di riuscire a vendicare la morte di Troiano contro re Carlo, Imperatore del Sacro Romano Impero.
(Seconda ottava) Al tempo stesso dirò, a proposito di Orlando, cose che non sono state mai dette né in prosa né in versi, e cioè che, per amore, divenne completamente pazzo, lui che prima era considerato un uomo tanto saggio. Le dirò se da parte di colei che mi ha reso uguale ad Orlando (folle d’amore) e che a poco a poco sta consumando il mio piccolo ingegno, me ne sarà concesso quel tanto (di ingegno) che basta a terminare ciò che ho promesso (il poema stesso).
(Terza ottava) Ippolito, nobile figlio del duca Ercole, ornamento e splendore della vostra epoca, siate così gentili da gradire questo (poema) che il vostro umile servitore (Ariosto stesso) vuole darvi e che può darvi come sola cosa. Solo in parte posso pagare con le mie parole e con questa opera il debito che ho nei vostri confronti, ma non mi si deve accusare di darvi poco, perché io vi dono tutto ciò che posso.
(Quarta ottava) Tra gli eroi più valorosi che mi appresto a citare lodandoli, voi (Ippolito) sentirete ricordare quel Ruggiero che è stato il capostipite vostro e dei vostri nobili antenati. Vi farò ascoltare il suo grande valore e le sue celebri imprese, se voi mi prestate attenzione, e i vostri importanti pensieri si ritirino un po’, così che i miei versi possano trovare spazio fra di essi.
Analisi dell’opera
Il proemio dell’Orlando Furioso consta di tre momenti chiari e nettamente distinti:
- esposizione dell’argomento: l’Orlando Furioso è un tipico poema epico cavalleresco che accinge dalla tradizione più antica, riprendendone alcuni aspetti fondanti. Fra questi c’è, all’inizio del poema, l’enunciazione di quello che ne sarà il contenuto. L’autore svela pertanto, che si tratterà della guerra dei Mori di Re Agramante contro Carlo Magno, di Orlando impazzito per amore e di Ruggiero, capostipite della potente famiglia ferrarese degli Estensi
- invocazione: in questo caso Ariosto apporta una novità alla classica invocazione, di solito alle Muse. Il poeta si rivolge infatti alla donna amata, Alessandra Benucci, che nel 1527 sposò in segreto
- dedica al signore: un altro elemento di novità del Proemio dell’Orlando Furioso è la dedica al Cardinale Ippolito, che poi si estende all’intera famiglia estense. Non dimentichiamo che Ariosto fu un artista cortigiano che, in qualche modo, doveva sdebitarsi con chi lo proteggeva e gli permetteva di svolgere serenamente il suo lavoro.
Stile e figure retoriche nel Proemio dell’Orlando Furioso
La varietà stilistica contraddistingue il Proemio, che pertanto è preferibile trattare separatamente:
- prima ottava: e costituita da un solo, ampio e complesso periodo di tono solenne, ricco di subordinate e figure retoriche. Presenti anastrofi (ad esempio al verso 3 "I Mori...furo") e iperbati (ad es. "d’Africa il mare)
- seconda ottava: al contrario della prima, qui il linguaggio e lo stile sono più dimessi, con abbondanza di parole umili e di uso quotidiano. Il tono è colloquiale.
- terza e quarta ottava: sono giocate sull’antifrasi e quindi bisogna intenderle al contrario. Gli "alti pensier" dello statista che Ariosto sembra esaltare e l’apparente sminuire il valore dei "versi" significano in realtà esattamente l’opposto. Il Cardinale Ippolito, infatti, non amava la poesia, così come l’autore dell’Orlando Furioso non si interessava affatto di questioni politiche ed amministrative.
Si può notare qui una velata ironia, presente anche nel verso in cui, in riferimento alle proprie capacità artistiche, l’autore si definisce come un uomo di "poco ingegno".
Del resto l’elemento ironico, nell’Ariosto, si riscontra sovente e sempre con il preciso intento di smitizzare ciò che si ritiene elevato.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Proemio dell’Orlando Furioso: parafrasi, argomenti, temi, analisi, spiegazione e figure retoriche
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