Profondo Jonio
- Autore: Valerio De Nardo
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2013
Veramente un libro molto bello “Profondo Jonio” (Leonida, 2013) di Valerio De Nardo, avvincente, con una storia di un suicidio apparentemente inspiegabile di un ragazzo della ricca e rampante borghesia di una città del Sud in cui il ponte costruito dall’ingegnere Morandi, ad unica arcata e di vertiginosa altezza, tanto da entrare nel Guinness dei primati,
“era divenuto anche il simbolo della voglia di volare via, di abbandonare il dolore lasciandosi andare nel vuoto. In città il suicidio acquisisce un valore sociale più forte se viene celebrato in quel tempio sospeso”
Ma nel libro non c’è solo la storia avvincente di questo sfortunato ragazzo, il cui epilogo e spiegazione ultima ha valenza morale e politico-culturale assieme, ma anche la storia di un territorio dominato dal profondo, “abissale”, mare Jonio che cela segreti inconfessabili e fa da sfondo ad una storia ambientata a Catanzaro ma che rappresenta la crisi di valori di tutta l’Italia.
La narrazione si svolge tra la fine degli anni ’80 e il 1994, periodo in cui Ilaria Alpi con Miran Krovatin vengono uccisi mentre stanno indagando a Modadiscio sui rifiuti tossici illegali e sul traffico d’armi e alle elezioni parlamentari vince Berlusconi. I riferimenti alla caduta del muro di Berlino, alla crisi del Partito Comunista Italiana, a Tangentopoli, s’intrecciano con le vicende della Mafia e le stragi di Capaci e via d’Amelio. C’è anche la storia di un rapimento di persona e tutte le vicende si compongono assieme, come precisa, nella prefazione, Nicola Fiorita:
“È un romanzo che si svolge su più livelli, assemblando materiali e linguaggi diversificati, tessendo un filo tra storie apparentemente tra loro disconnesse e invece legate in un intrico in cui l’una aiuta a spiegare l’altra”
“Profondo Jonio” è opera prima di Valerio De Nardo che ha vinto il primo premio per la sezione narrativa inedita del Premio Cingari nel 2014 da cui, nella motivazione, si riporta:
“Le storie e gli intrighi di uomini e di donne della Calabria nella storia più recente resi con il ritmo dell’inchiesta, la curiosità del detective e l’intimità della riflessione. (…) Una narrazione che tende a costruirsi come un a partita a scacchi, un’opera in apparenza chiusa e ben calcolata in cui chiusura e calcolo, come in un paradosso non fanno che comunicare la realtà opposta, il senso di un mondo precario, in frantumi”
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