Quando si spense la notte di Ottavia Casagrande

Ottavia Casagrande, dopo il successo del suo “Mi toccherà ballare”, torna a raccontare, con una scrittura avvincente ed accattivante, in Quando si spense la notte, l’avventurosa vita di suo nonno, il principe Raimondo Lanza di Trabia.
Un personaggio anticonformista, avventuriero e pronto a rischiare la propria vita per i propri ideali. Rispetto al precedente libro, l’approccio al personaggio risulta diverso ed inedito, trattandosi in questo caso di una spy story dal tratto originale essendo questi temi più soliti per spie di diversa nazionalità. Le spie italiane nell’immaginario comune sono visti come un qualcosa di grigio, sinistro e negativo, forse per quello che hanno rappresentato nella storia italiana. In questo caso si tratta invece di una storia diametralmente diversa con un personaggio fascinoso non solamente per il suo tratto aristocratico.

Il narrato del libro si muove in un particolare momento storico trattando temi poco conosciuti e diffusi. Emergono alcuni tratti particolari ,quali la solitudine di Galeazzo Ciano, in un libro che stimola il lettore a proseguire pagina dopo pagina, pur conoscendo lo sviluppo degli eventi.
Tra Galeazzo Ciano e Raimondo Lanza si era instaurato un vero rapporto di amicizia sincera in cui ci si fidava realmente l’un l’altro, per un’affinità caratteriale anche se gli incontri non erano tanto frequenti. Erano rapporti che andavano anche oltre, estendendosi anche alla politica.
Vi è una storia nella Storia ed il libro non è solo un racconto di spionaggio ma anche d’amore e di avventura. Si tratta di due giovani che si trovano a vivere una storia più grande di loro. Vi è una giovane ragazza inglese di nome Cora che intrattiene rapporti con Raimondo, ma sono ambedue delle spie che servono una causa cercando di scoprire i rispettivi segreti.

La genesi del libro scaturisce dagli esiti di un incontro con una signora inglese che leggendo il primo libro su Raimondo, ha riacceso in lei il ricordo di una persona che aveva elementi in comune con un uomo incontrato in tempo di guerra. I racconti di questa donna, figlia di Cora, da un primo riserbo si sono sempre più palesati, svelando le missioni segrete compiute dai due, Raimondo e Cora. Molte le missioni che non andarono a buon fine, con atti di sabotaggio, travestimenti, fughe ed azioni dirette ad evitare che l’Italia entrasse in guerra. Viene fuori sempre più un personaggio estroso che si prende burla dei tedeschi con travestimenti al limite del ridicolo e del farsesco, come quello di una suora.
L’autrice, non limitandosi alle testimonianze orali della signora inglese, ha approfondito la materia, conducendo accurate ricerche in archivi e biblioteche, mettendo poi insieme le trame che tessono il narrato del libro.
Si narra di un periodo poco attenzionato dalla saggistica e dalla letteratura, quello riguardante i momenti precedenti i perigliosi e cruciali eventi che portarono all’entrata in guerra dell’Italia nel secondo conflitto mondiale.
La scrittura è insieme delicata ed elevata narrando una storia curiosa, misteriosa ed intrigante che riserva viepiù sorprese e colpi di scena.