Quella notte in Polonia 1 aprile 2005
- Autore: Guido Parisi
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2021
Dialogo tra un libro e lo scrittore dilettante che vorrebbe scriverlo: è il paradosso - che anticipa un contenuto credibile e a suo modo esauriente - annunciato in apertura del romanzo Quella notte in Polonia 1 aprile 2005 (Pathos Edizioni, Torino, 2021, 200 pagine). Alla fine, Guido Lauro Parisi, uomo di lettere, ma non autore professionista, lo ha effettivamente scritto.
Originario di Sparanise nel Casertano, laureato in lingue e letterature straniere nell’Istituto Orientale di Napoli, ha insegnato nelle scuole italiane e nelle università straniere a Vilnius, Kaunas, Ottawa, Turku e in Polonia. Ha curato diversi centri per la diffusione della lingua e dell’italianità all’estero, diretto la sezione Amici della cultura italiana “Zinja” a Vilnius, fondato i Comitati della Società Dante Alighieri in Lituania e nella polacca Katowice. Sempre oltre confine, si è dedicato al teatro psicopedagogico, per favorire l’insegnamento e l’apprendimento dell’italiano. Ha firmato testi destinati al mondo dei ragazzi e della scuola, in italiano e inglese, editi anche da case editrici britanniche. Sua la Grammatica italiana semplificata per stranieri, pubblicata nel 2008.
Il prof. Parisi ha tante passioni, non ultima la storia, si direbbe, ma non ha elaborato la ferita inferta all’umanità dalla persecuzione razziale nazista (di cui soffre ancora). Sviluppa una prosa evoluta e densa di significati e non disdegna contenuti irrazionali, dal momento che non boccia come mera fantasia o banali invenzioni l’esoterismo, i fenomeni paranormali e le esperienze extrasensoriali (da cui è sedotto). Cita canzoncine care ai bambini delle nuove generazioni (“Sono dieci nel letto”, “Whisky il ragnetto”), che dimostra di conoscere perfettamente.
Questo suo lavoro ha un perché e si fa leggere. Ma come considerarlo? Romanzo? Racconto storico? Saggio sulla Shoah? Riflessione sul bene, sul male, le debolezze umane, gli errori collettivi?
Secondo il prof. Luigi Giuliano de Anna, ordinario emerito dell’Università di Turku in Finlandia, è un “affresco di uno dei periodi più tragici della storia del Novecento”, la seconda guerra mondiale, con alcune rilevanti ricadute umane e sociali successive. Per il connazionale, già docente di lingua e cultura italiana nell’ateneo finlandese, l’autore è riuscito a penetrare in profondità nelle ragioni del carisma esercitato da Adolf Hitler sulle masse. Gran parte del popolo tedesco fece fanaticamente proprie le teorie nazionalsocialiste, la sua ideologia mortale e la presunzione genocida della superiorità della razza eletta ariana.
Fa notare che non a caso il protagonista delle pagine di Parisi è Albert Kissinger, tedesco cresciuto negli Stati Uniti, ma indottrinato da una giovane zia nazista. Tornato in Germania, compie l’intera trafila paramilitare, passando dalle organizzazioni giovanili del regime all’arruolamento come ufficiale tra le SS, fino a diventare uno spietato ingranaggio dello sterminio nel lager di Auschwitz. Sopravvissuto alla guerra, torna in Polonia mentre il papa polacco è in fin di vita.
Il 1 aprile 2005 del titolo è la notte che precede la morte di Giovanni Paolo II. Per intercessione nei confronti dell’Altissimo, il pontefice agonizzante ha ottenuto di offrire ad alcuni peccatori la possibilità di redimersi. Vengono riuniti in uno degli alveari umani residenziali edificati dall’architettura comunista, a Zagorze, il sobborgo popolare della città di Sosnowiec dove Karol Wojtyla ha celebrato messa qualche anno prima, in un viaggio pastorale nella sua terra. I candidati prescelti dal papa potranno espiare i propri peccati riflettendo sui gravi errori commessi e respingendoli.
Primi a dialogare sono una coppia di giovani. Lei, sessualmente ondivaga (si riferisce a sé indifferentemente al maschile o al femminile), ha ucciso il padre, un uomo innocente. L’apparizione in sogno di Giovanni Paolo II la sconvolge. I partner si confrontano in un colloquio chiarificatore.
Tra gli altri peccatori proprio Albert, uno dei carnefici impegnati a realizzare senza porsi nessun dubbio l’aberrante “soluzione finale” condotta da Hitler nei confronti delle razze inferiori e di quella ebraica, in particolare. È scampato al crollo del nazismo e alla resa dei conti dei responsabili del genocidio perché la perfetta conoscenza del tedesco e dell’inglese lo ha reso utile all’apparato spionistico occidentale in vista della guerra fredda contro l’URSS. Arruolato dall’FBI, era stato sottratto alla giustizia e fatto rientrare negli Stati Uniti.
La convinzione di avere seguito gli ideali germanici ed eseguito gli ordini anestetizza a lungo la sua coscienza e allontana il pentimento, finché i ricordi non tornano prepotenti: la sede della Gestapo a Katowice, una ragazza costretta alla prostituzione, l’ennesima morte ingiusta.
Parisi assicura che l’appartamento di Zagorze esiste realmente e lo popola di “personaggi inventati, ma stranamente e straordinariamente veri, che affollano la sua mente con le loro storie, alla cui narrazione non avrebbe poi saputo sottrarsi”.
Ha dedicato il libro a papa Wojtyla, anche se dice di non avere compreso le ragioni che lo hanno spinto a farlo: avvertiva il forte desiderio di scrivere e la presenza di Giovanni Paolo II, dentro e intorno a lui per tutta la durata della narrazione.
Quella notte in Polonia. 1 aprile 2005
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