Quintetto di Fabio Lombardi

Romanzo letterario, se così può definirsi, quello che lo scrittore Fabio Lombardi ha intitolato Quintetto (Vallecchi, 2024), con riferimento ai cinque personaggi che compaiono nella storia un po’ gialla, un po’ legata alla provincia italiana, la Rimini felliniana col suo Grand Hotel, ma anche statunitense. I personaggi, infatti, si spostano in USA per completare il loro giro raccontato nel romanzo, la cui voce narrante è Alberto, che si trova al centro di una trama vorticosa. Eccolo mentre si prepara a partecipare con la moglie Laura, professoressa di lettere in un liceo riminese, alla presentazione del giallo “Salto mortale”, nuovo romanzo dello scrittore inglese amico John Carter Gibson, presentato da un altro meno noto autore, Guglielmo Rollo. I due si punzecchiano durante l’incontro, a cui partecipa anche Claudia, la moglie di Gibson, che, veniamo a sapere quasi subito, in passato aveva avuto una storia con il narratore Alberto. Una storia di cui Laura era stata messa a parte, ma non certamente il geloso John, grande amico di Alberto.

Ecco dunque composto il quintetto, intorno al quale si svolgerà il racconto pieno di colpi di scena che Lombardi costruisce nelle pagine del libro. Laura viene sedotta dal bel Rollo, che vorrebbe scrivere una storia “vera”, prendendo spunto dalla apparentemente banale vita della coppia borghese, nella quale una vita monotona, lei professoressa e lui direttore di biblioteca, non preannuncia grandi ed eccitanti cambiamenti per il futuro. Durante i loro incontri, si crea una forte attrazione da parte di Laura, che, quando Guglielmo Rollo segue il consiglio di Gibson, che gli parla di un misterioso “Fondo Nash”, che a New York nasconde forse manoscritti inediti di grandi autori, decide di partire per l’America seguito imprevedibilmente da Laura che abbandona il marito senza alcun preavviso. Da qui si sviluppa il giallo letterario, alla ricerca del fondo Nash, vero o falso che sia.

Un romanzo inedito di Francis Scott Fitzgerald appena pubblicato da un nota casa editrice americana, “November”, mostra che la storia del Fondo Nash non è del tutto inventata e quindi Rollo decide insieme alla fuggitiva Laura di raggiungere il Texas, dove a San Antonio vive una coppia di fratelli strampalati, Tim e Tom, che hanno trovato in un baule il famigerato Fondo Nash, che consiste in una massa di manoscritti originali di autori grandissimi, da Gadda a Hemingway, Ian Fleming, Camus, Palazzeschi. Una miniera d’oro, se fosse tutto autentico. Anche Alberto parte per gli Usa, alla ricerca della moglie, e John e Claudia decidono di non abbandonarlo: in fondo è stata un’idea fantasiosa di Gibson a procurare le imprevedibili conseguenze a cui tutti e cinque stanno per andare incontro.

Il libro parla dei falsari, delle copie costruite con abilità dall’intelligenza artificiale o da abilissimi artisti falsari, delle rivalità e gelosie di scrittori forse mediocri, di amicizie tradite, di adulteri inconcludenti, di ambizioni sbagliate. Lo scrittore ci trascina in una sorta di labirinto in cui si consuma sesso, si scoprono abissi di truffe milionarie, si rischia di finire stritolati da una giustizia un po’ sommaria, mentre troppo alcol e troppa ambizione possono portare verso una tragedia annunciata.

Fabio Lombardi scrive con ironia, prendendo un po’ in giro l’arroganza, la gelosia, la pigrizia, l’ambizione eccessiva dei suoi personaggi, non tutti simpatici. Giarrettiere e calze avvolgenti, gonne che risalgono, disponibilità sessuale un po’ esibita e molto alcol sono la parte meno riuscita del libro, più interessante nella parte delle truffe editoriali e dei falsi quadri riprodotti da sistemi digitali per noi ancora piuttosto sconosciuti.