Rifugiati di Paolo Posteraro

Da Galeazzo Ciano a Julian Assange, Da Noriega a Cesare Battisti

Vediamo se ve la cavate con gli indovinelli, vi faccio dei nomi - va bene? – e poi mi dite cosa hanno in comune tra loro. Cominciamo: Manuel Noriega, Cesare Battisti, Julian Assange, il cardinale Mindszenty… niente? Vi aiuto dicendovi che tutte le persone summenzionate condividono uno status ontologico con due categorie “storiche” del dissenso mondiale: gli esuli cubani e i dissidenti cinesi. Ancora nessuna idea?

A questo punto datemi retta e andate ad aiutarvi con un libro uscito a maggio 2013 per la collana “I volti della storia” della Newton Compton: si intitola “Rifugiati” e lo firma Paolo Posteraro. Dentro ci troverete le imprese - piccole, eclatanti, furbe, grandi, egoiste, vigliacche - di criminali e/o eroi in fuga per la libertà, per salvarsi le penne, la faccia, o scampare a un verdetto finale.

Sedici storie esemplari di rifugiati d’antàn e altri di primo pelo cronistico: dal gerarca Galeazzo Ciano finito nell’ambasciata sbagliata all’inventore di WikiLeaks (Julian Assange), dall’eroico Giorgio Perlasca ai nazisti scampati a Norimberga, da Enrico Calmai, “lo Schindler di Buenos Aires” al braccio di ferro Italia-USA sulla sorte dei sequestratori palestinesi dell’Achille Lauro, nel cuore degli Ottanta. Cronistorie individuali di uomini affatto ordinari, che hanno utilizzato l’ombrello della diplomazia internazionale per riparare da regimi sanguinari o per proprio tornaconto personale.

“Perseguitati per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza a un gruppo sociale e per le proprie opinioni politiche”

secondo la definizione che il Ministero dell’Interno italiano dà dei rifugiati, personaggi diventati pubblici che, nel bene e nel male, sono riusciti a incidere sulla propria vicenda e su quella del paese in cui hanno trovato rifugio.

Un libro-inchiesta che si legge come un thriller, frequentato com’è da manovre occulte, fughe rocambolesche, polizie e servizi segreti, e che dopo “I peggiori anni della nostra vita. Da Craxi a Berlusconi” conferma Paolo Posteraro come una delle penne più capaci nella ricostruzione storico-giornalistica dei nostri tempi. Un libro per curiosi e anche per chi diffida e/o non si accontenta delle “verità ufficiali”.