Riso avaro. Un anno di vignette
- Autore: Marco Gaucho Filippi
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2014
”Marco Gaucho Filippi è un giocoliere di parole e adopera assonanze più per avvertimento che per presa in giro. Non vuole castigare i ‘mores’ , ma farli rinsavire”
Così commenta il libro di vignette di Marco Filippi lo scrittore Erri De Luca nella breve prefazione all’e-book che raccoglie oltre cento vignette satiriche pubblicate dal settimanale L’Espresso.
Elencate in ordine alfabetico, le immagini satiriche che l’autore propone sono prevalentemente nell’ottica di rendere piccole e insignificanti le grandi questioni in cui gli Italiani si trovano quotidianamente immersi, mostrando come all’indomani dei fatti che riempiono le cronache dei giornali tutto si ridimensiona e ci si può ridere su.
Ecco allora che gli 80 euro, il Movimento 5 stelle, il ruolo del Partito Democratico, gli scandali di ogni tipo, la politica internazionale, i problemi della giustizia, il calcio, la riforma delle istituzioni, tutto scorre nelle vignette, sintetiche e mai volgari, attuali ma mai troppo aggressive nei confronti del bersaglio centrato, che compongono l’agile e godibilissimo libro elettronico che è disponibile sul sito, destinato ai cultori della rete, dunque ad un pubblico prevalentemente giovane&nativodigitale.
Un modo per fare politica, nel senso migliore del temine, che Marco Filippi sembra voler indirizzare a tanti suoi coetanei che disertano le cabine elettorali e tendono a considerare la politica altro da sé.
Oltre alla qualità dei disegni, si nota nelle immagini raccolte dall’Espresso una buona capacità letteraria, nel senso che rime, assonanze, allitterazioni dimostrano che lo scrittore dei testi non improvvisa, ma è consapevole della scrittura e dei suoi meccanismi.
Ecco allora la bella immagine dei senatori rappresentati come struzzi sotto una grande scritta in dialetto napoletano, “O’ Struzzionismo”, sotto la didascalia “Il Senato e le riforme nascoste sotto la sabbia”.
Efficace anche la vignetta che ritrae Anita Ekberg nella fontana di Trevi che grida in un fumetto “Porcellum come here!”, a commento del “Premio di maggiorata”; non manca la satira ai programmi della Tv: “La nuova riforma del Senato, presto sui vostri scherni…”, mentre gli scranni di Montecitorio contengono la scritta “cento latrine”.
I giochi di parole sono numerosi ed efficaci (Mare Nostrum – inutile (an)negare, Putin solo: Una lacrima sul visto, La scuola italiana è in uno stato indocente), come anche l’uso di immagini prese dal cinema, dalla musica, dalle canzoni più note (E Sel domani), dagli slogan politici del passato (Viva il Truce, con un Grillo in veste di Mussolini).
L’ultima vignetta di Riso avaro. Un anno di vignette, sormontata da una didascalia che recita "Vivremo (e moriremo) democristiani, Italia, anno 2014 DC", ci dice che Marco Filippi conosce bene la storia politica, sociale, economica, sociologica, istituzionale del nostro paese: deve aver fatto ottimi studi ed aver avuto bravi insegnanti...
Anche io mi permetto un po’ di ironia: Marco è stato un mio ottimo alunno, grande lettore, e con grande soddisfazione valuto il successo della sua “carriera” di scrittore satirico.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Riso avaro. Un anno di vignette
Lascia il tuo commento