Ritratto di un assassino. Un giallo di Natale
- Autore: Anne Meredith
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Vallardi
- Anno di pubblicazione: 2021
Un giallo di Natale è il sottotitolo del volume Ritratto di un assassino (Vallardi 2021, titolo originale Portrait of a Murdered. A Christmas Crime Story, traduzione dall’inglese di Giada Sartori) di Anne Meredith, uno degli pseudonimi della scrittrice inglese Lucy Beatrice Malleson (1899-1973), meglio nota come Anthony Gilbert, nom de plume con il quale ha pubblicato le popolarissime crime novels con protagonista l’avvocato londinese Arthur Crook.
Quando me lo sono visto crollare ai piedi, silenzioso come un fantasma, ero così sconvolto che non riuscivo ad ammettere quello che avevo fatto.
Nelle prime pagine di questo capolavoro poliziesco dell’età d’oro del giallo inglese romanzo, ingiustamente dimenticato e ora finalmente riscoperto, è lo stesso assassino a raccontare il misfatto da lui compiuto.
Da ciò che leggiamo sembra proprio che un figlio abbia ucciso il proprio padre, stanco della sua protervia e supponenza, ma forse dietro c’è anche una questione di denaro. Location dell’omicidio una magione nella campagna inglese, dove Adrian Gray ha riunito i suoi sei figli per festeggiare il Natale mentre fuori la neve scende copiosa. Sei figli che non vanno d’accordo con chi li ha generati, situazione comune in molte famiglie.
L’assassino si sorprende di come la morte arrivi velocemente. Un minuto prima Adrian Gray era lì, tutto tronfio, nel suo atteggiamento preferito, e guardava il figlio dall’alto in basso, perché secondo i suoi parametri era un fallito, e ora giace a terra e non si sarebbe mai più rialzato. Infatti la mattina di Natale al tavolo della colazione la sedia del capofamiglia sarebbe rimasta vuota e nessuno dei suoi figli si sarebbe dispiaciuto di questa apparentemente inspiegabile defezione.
Adrian Gray nacque nel maggio 1862 e morì di morte violenta, per mano di uno dei suoi figli, la notte di Natale del 1931. L’omicidio fu improvviso e non premeditato, e l’assassino rimase fermo a guardare prima l’arma, poi il cadavere, all’ombra di tende damascate, senza angoscia né timore, ma incredulo e frastornato.
Per fortuna non capita a tutti di uccidere il proprio padre in un accesso di rabbia.
“Molti faranno fatica a credere che io non riuscissi a capire, non riuscissi ad abituarmi all’idea di quello che era successo.”
Così riflette l’assassino.
Si è appena compiuta una tragedia, possiamo dire annunciata, in questa splendida magione, che rivela ancora una volta le miserie dell’animo umano.
Il libro, edito per la prima volta nel 1934, fa parte della Collana Vallardi che racchiude romanzi scelti dalla storica British Library, il meglio dei gialli inglesi. Sono presenti i titoli più amati dal pubblico e i più venduti in Gran Bretagna.
Un grande progetto editoriale che coinvolge oltre 20 Paesi, perché è noto che il genere “giallo”, è amato da tutti, ed è piacevole in questo periodo dell’anno sedersi su una comoda poltrona, accanto al fuoco per lasciarsi catturare da queste atmosfere, che sanno disvelare così bene la psicologia umana.
È un peccato che non possiamo morire quando le nostre vite sono finite.
Ritratto di un assassino. Un giallo di Natale
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