Roberto Baggio. Avevo solo un pensiero
- Autore: Stefano Piri
- Genere: Sport
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2020
Stefano Piri, giornalista che collabora con riviste online (tra cui “Pandora” e “L’Ultimo Uomo”), ha scritto Roberto Baggio. Avevo solo un pensiero (66thand2nd, 2020) per narrare le gesta di un campione che ha segnato la storia del calcio italiano e mondiale, in particolare negli anni Novanta, quando godeva di una straordinaria popolarità, anche al di fuori dell’ambito sportivo.
Piri ripercorre passo dopo passo tutta la carriera di Roberto Baggio, facendo rivivere al lettore i suoi gol più belli e le sue partite più importanti, ma anche delineando in profondità il carattere di un campione che metteva al primo posto l’autenticità e la sincerità, scoprendosi fragile quando gli altri non lo ricambiavano allo stesso modo.
L’autore è molto bravo a descrivere i momenti più difficili che Baggio ha dovuto affrontare a causa di tremendi infortuni, di relazioni complicate con gli allenatori e della sfortuna che ha segnato le sue partite più importanti, e mette in luce come la meditazione e l’adesione al buddismo gli abbiano dato la forza per superarli ed essere protagonista sul rettangolo verde fino a trentasette anni, riuscendo a fare la differenza anche in un calcio divenuto sempre più fisico e atletico, che metteva in disparte la classe di un numero 10.
Stefano Piri ricostruisce la storia di Baggio a partire da Caldogno, paese della provincia di Vicenza dove crebbe con i suoi sette fratelli, sviluppando una smisurata passione per il pallone ed emergendo nella squadra locale per le sue grandi doti, sia tecniche sia fisiche.
Divenne così automatico il passaggio al Lanerossi Vicenza e l’esordio nel campionato serie C, in cui iniziò a far vedere grandi numeri, attirando le attenzioni delle squadre di vertice.
L’autore descrive poi il percorso di Baggio nel grande calcio: l’esperienza alla Fiorentina iniziata nel 1985, durante la quale superò due gravissimi infortuni prima di diventare il trascinatore della squadra, realizzando reti di rara bellezza in prestigiosi stadi; il travagliato trasferimento alla Juventus alla vigilia dei mondiali del 1990 in cui fu uno dei protagonisti della nazionale di Azeglio Vicini; gli anni in bianconero, inizialmente segnati da difficili rapporti con la dirigenza e poi da un rendimento in continua ascesa tecnica e realizzativa, che raggiunse il culmine nel 1993, con la vittoria della Coppa Uefa e il riconoscimento del Pallone d’Oro; i mondiali americani del 1994, in cui dalla partita degli ottavi di finale contro la Nigeria trascinò gli azzurri guidati da Arrigo Sacchi fino alla sfortunata finale di Pasadena contro il Brasile.
Piri, inoltre, racconta molto bene come Baggio accettò di ripartire dalla provincia quando i grandi club non credevano più in lui. Regalò così emozioni indimenticabili ai tifosi del Bologna e del Brescia, portando questa squadra a ottenere risultati sorprendenti per quattro stagioni, fino al 16 maggio 2004, quando si concluse la sua carriera e un’epoca del calcio.
Roberto Baggio. Avevo solo un pensiero è un libro che suscita nel lettore un profondo senso di gratitudine verso un calciatore che è ricordato tra i più grandi della storia, non per i trofei vinti, ma per la sua classe infinita, capace di manifestarsi all’improvviso ed esaltare i tifosi, al di là della squadra di appartenenza. Come un gol della nazionale ai mondiali.
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