Robin Hood a Palazzo San Giacomo. Le battaglie di un riformatore al Comune di Napoli di Riccardo Realfonzo

Un diario puntuale e dettagliato di un anno di permanenza “a Palazzo”, un rendiconto dettato dalla necessità di spiegare alla comunità il perché e il come delle cose, nella remota speranza che il racconto della verità sia garanzia sufficiente al proprio riscatto.
La questione morale ritorna ancora come imperativo categorico, come necessità primaria per la sopravvivenza della buona politica ma ciò che emerge dalla narrazione è la constatazione amara che non sia interesse di nessuno, nemmeno del centrosinistra, affrontare e risolvere il problema.

Riccardo Realfonzo, econonomista non schierato e progressista, riceve nel gennaio del 2009 l’incarico di assessore tecnico al bilancio del Comune di Napoli, in uno dei periodi più discussi e travagliati per l’amministrazione della città. Attraverso l’introduzione di una linea di rigore nella gestione della cosa pubblica il nuovo assessore intraprende una serie di battaglie finalizzate al risanamento delle casse comunali e all’implementazione dei servizi pubblici locali, incontrando tuttavia continue resistenze e reticenze inaspettatamente anche da parte del sindaco, Rosa Russo Iervolino, letta e per certi versi svelata nella sua dimensione privata.
Il titolo del libro nasce infatti da una dichiarazione rilasciata dalla Iervolino all’indomani delle dimissioni dell’assessore: voleva fare il “Robin Hood”; sottintesa evidentemente resta la portata utopica dell’azione del giovane dirigente.
E’ dalla descrizione volutamente analitica e minuziosa dei comportamenti del primo cittadino che traspare la delusione dell’uomo; la disillusione del professionista invece è tutta nel racconto delle interazioni con colleghi e pari grado, ciascuno concentrato a suo modo sulla gestione e il foraggiamento della propria rete di relazioni e consensi.

La propria esperienza a testimonianza di una realtà irrimediabilmente deteriorata, con la speranza tuttavia che permea tutta la vicenda e si materializza nella presenza discreta ma garantita di collaboratori onesti, efficienti, preparati.
La classe dirigente che ognuno vorrebbe vedere operare sempre, possibilmente non dietro le quinte.

- Pironti Editore, 2010