Roisin
- Autore: IndiMondi, Gianni Cascone
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Giraldi Editore
- Anno di pubblicazione: 2022
Gianni Cascone, scrittore bolognese, uno dei capostipiti della formazione alla scrittura letteraria in Italia, con il suo laboratorio IndiMondi, composto da un gruppo storico di autrici e autori in occasione dei 20 anni di attività, è in libreria con un nuovo lavoro, Roisin (Giraldi Editore, 2022) un coinvolgente romanzo storico.
Alla fine del ’500, in uno dei periodi storici più complessi e anche affascinante, ricco di intrighi (e non solo politici), Roisin, figlia di una dinastia cattolica irlandese, esperta di erbe, venne accolta a Bologna presso il grande naturalista Ulisse Aldrovandi, con il quale condividerà la coltivazione e l’uso delle piante officinali.
La sua sarà la drammatica storia di una donna giudicata e condannata come migliaia di persone “per delitti contro la purezza della fede cattolica”, una caccia alle streghe acuita dagli albori del mondo moderno.
Roisin li aveva sentiti entrare nel giardino, ed era stata percorsa da un brivido: rumore di ferro e cuoio, uomini scuri, soldati, calpestano gravi le prime fioriture. Puzzavano di morte e la accerchiarono, le catene sembravano entrarle nelle carni, la sua chioma lunga e rossa venne afferrata con violenza, alzati sposa del demonio.
Ulisse Aldrovandi aveva trascorso una brutta notte di incubi, e andando verso il Giardino dei Semplici, dove coltivava le sue piante e i suoi fiori, saprà di Roisin, della sua aiutante giardiniera, portata via dai soldati alla Torre Grande, arrestata per stregoneria.
Denunciata alla Santa Inquisizione, tutti sembravano convinti della sua colpevolezza: la verità era che aveva curato molte donne e i loro figli, perché sapeva riconoscere le piante e i loro benefici.
Roisin era irlandese, nata in un’antica famiglia, nel suo castello della contea di Cork, ed era fuggita dalla sua terra perché invasa dagli inglesi. Aveva imparato tutto sulle piante nel rispetto della natura, mentuccia, ruta, artemisia dal padre e da Roana, la sua nutrice, e maestra severa e autorevole. Un giorno, era il suo intimo desiderio, voleva ritornata a calpestare le pietre del Burren, a sentire la voce dell’oceano dalle scogliere di Moher guardando in lontananza le isole Aran, o il vento sulla spiaggia di Inch.
Ulisse corse con la mente alla sua vicenda vent’anni prima, anche lui nella morsa dell’Inquisizione e salvo solo per l’intervento del Papa; ma Roisin era solo una ragazza e per di più straniera. Non poteva sopravvivere!
Il tribunale preposto al suo caso con a capo il Grande Inquisitore, Frate Spadini, alto, robusto, con i capelli brizzolati, era in attesa dell’arrivo di Frà Leandro, al suo primo incarico.
Leandro lascerà la sua Urbino e suor Margherita, un bocciolo di rosa con labbra vellutate, con malinconia, convinto alla fine che forse andando lontano sarebbe riuscito meglio a far fronte ai suoi conflitti interiori: alle tentazioni con le preghiere, e ai pensieri impuri con la mortificazione della carne con il cilicio.
Chiusa nel buio di una cella, tra i ratti e il dolore ai piedi che la tormentava, negli occhi di Roisin splendevano i cieli irlandesi, il verde dell’erba e i colori del mare, le piante del giardino di Ulisse e l’amore per Vanni: immagini di un tempo passato che non vorrebbe l’abbandonassero.
Legata a grandi funi, torturata perché confessasse i suoi peccati contro la Santa Chiesa, nella Sala della Torre Grande sotto la grande croce nera che sovrastava la sala, di fronte agli inquisitori, vedrà suo padre che la conduceva per mano tra bellissimi fiori e i boschi della sua Irlanda: visioni che non riusciranno a cancellare l’orrore che stava vivendo.
Era per tutti colpevole, ma non per Frà Leandro: Rosin veniva da una terra straniera e i suoi occhi non sembravano parlare al malvagio.
Dov’è la Chiesa misericordiosa? Dov’è la Chiesa che protegge gli ultimi della terra?
Un profondo dilemma per il frate inquisitore, sempre più in opposizione in cuor suo alla fermezza del tribunale. Rimpiangerà la sua Urbino, le valli intorno, il suo convento, a tal punto da sentirsi soffocare per le atroci sofferenze inflitte alla giovane donna.
Ho vagato per giorni nel deserto della mia spiritualità, con l’anima raggelata dalla visione del dolore...
A questo punto, si chiederà, cosa si può fare? Cosa posso fare per mettere fine a tutto questo? Tra le bellezze di una Bologna cinquecentesca, Palazzo Pepoli, Piazza Maggiore, la Basilica di San Domenico, sede del Tribunale dell’Inquisizione, il nostro Frate Leandro si aggirerà con il suo dramma interiore in cerca di una verità salvifica per la giovane irlandese esperta di erbe, dagli occhi verdi e i lunghi capelli rossi; una soluzione che rispettasse la vita, la sua fede e la verità divina.
Roisin è un romanzo intenso, evocativo, appassionante, un connubio originale, quasi unico, nell’incontro tra la nostra storia eretica e una terra lontana, magica con il suo universo identitario di eresie.
La trama, scrivono gli autori, è ispirata alla storia di una “pubblica striga,” così come è riportata nei documenti di testimonianza e di sentenza in uno degli atti processuali dei Tribunali dell’Inquisizione custoditi presso l’archivio di Stato di Bologna.
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