Rose bianche a Fiume
- Autore: Stefano Zecchi
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2014
"Rose bianche a fiume" di Stefano Zecchi è un libro forte, fortissimo, che si legge con le lacrime agli occhi ed il sorriso sulle labbra.
Un libro sospeso tra ricordi, speranze soffocate, nostalgie di un passato mai passato e la brutalità di quel regime comunista furioso e miope che dopo l’oppressione del fascismo illude e inganna e disintegra i suoi stessi figli. Fiume o meglio Rjeka, la città violata, scippata della sua nazionalità.
I due protagonisti Gabriele e Miran sono come due anime di uno stesso essere umano, quello giusto e quello sbagliato, quello buono e quello cattivo: Gabriele quale emblema di un sogno rivoluzionario intriso di ideali, di giustizia e di identità politica, nel comunismo vede una nuova società e sceglie la strada della Jugoslavia al punto da fargli rinnegare le sue origini borghesi e abbandonare il comando della fabbrica del padre con il quale fin da subito entra in conflitto perché il suo acquisito tradizionalismo gli diventa odioso e Miran, simbolo di violenza e tradimento nonché dei misfatti e disfatta di una classe politica e di una intera società.
Due personaggi che pagano a caro prezzo la propria fedeltà ad un’idea, Gabriele vittima di un’illusione che si trasforma in incubo e che mai potrà esportare.
Un finale sorprendente per questo affresco storico che Stefano Zecchi con la sua capacità narrativa offre al lettore sottolineando quanto una città come Fiume non abbia mai perso le sue radici e la sua identità come spesso accade a tutti quei popoli vittime del mercato della guerra.
Rose bianche a fiume
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