Scioglilingua e indovinelli siciliani. Puliti e vastasi
- Autore: Sara Favarò
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2014
In Scioglilingua e indovinelli siciliani. Puliti e vastasi, Sara Favarò raccoglie le due forme espressive con precisa e puntuale indicazioni delle fonti, reperite in vari luoghi dell’isola. L’autrice ha riportato di avere avuto precipua difficoltà a farsi riferire informazioni dagli uomini che hanno manifestato un riserbo ed una pudicizia maggiore delle donne che hanno invece maggiormente tenuto a mente, diffuso e conservato questo importante patrimonio culturale. Non mancano quelle che l’autrice definisce citazioni colte, essendo presenti sia riferimenti ad importanti autori quali Lionardo Vigo e Giuseppe Pitrè, sia citazioni dei siti internet consultati.
“Rapu’ u stipu e pigghiu ‘u specchio, posu u specchio e chiuuio ‘u stipu” (apro la credenza e prendo uno spicchio poso lo spicchio e chiudo la credenza).
“Ivu a Cunigghiuni cugghiennu cuttuni,Iava e vineva e cuttuni cugghieva” (andai a Corleone per raccogliere cotone e cotone raccoglievo).
Tra gli indovinelli troviamo:
‘Ncapu u pilu, sutta pilu,‘nta lu mezzu argentu vivu (risposta: l’occhio).
L’autrice prende in esame diversi ambiti territoriali tra cui principalmente quello di Modica e si sofferma su alcuni testi contenenti indovinelli specie quelli ancora in uso che traggono la loro origine sin dal Settecento. Sara Favarò, già autrice di numerose pubblicazioni in tema di tradizioni popolari ed antropologia, nella prefazione al libro esplicita come:
“scioglilingua e indovinelli sono un modo semplice per trascorrere il tempo, allegramente, in compagnia. Lo scioglilingua, in siciliano detto anche sbrogghialingua o ’mpaddocchialingua, rappresenta la ginnastica del modo d’esprimersi più utile all’apprendimento della lingua e all’esercitazione della memoria, oltre ad essere incentivo per superare determinate difficoltà di dizione. Si caratterizza per la ripetizione di parole uguali o simili che hanno assonanza ritmica e che, ripetuti velocemente, danno vita all’allitterazione propria dello scioglilingua. Di solito l’insieme delle parole ripetute in rapida successione si presta all’ilarità, giocando molto sull’ambiguità di pronuncia e di significati. A tale scopo negli scioglilingua ci sono anche parole che non hanno un significato compiuto, il cui fine è creare quel naturale bisticcio di suoni che induce al fraintendimento. Gli scioglilingua lasciano intendere spesso “parolacce”, che vengono pronunciate in maniera caotica, apparentemente involontaria e, di conseguenza, anche giustificata”.
La pubblicazione fa parte della collana PRO MEMORIA dell’editore De Girolamo che si occupa fondamentalmente della diffusione e conservazione dei “documenti umani” da tenere a mente e talvolta da ripescare, proposti in maniera irrituale e accattivante.
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