Se questo è un ebreo
- Autore: Amos Luzzatto
- Genere: Religioni
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2013
Senza ragionare sulle strutture di potere che hanno formato l’Europa, senza individuare il problema politico e storico che sta alla base della differenza fra cristianesimo ed ebraismo, il pregiudizio contro gli ebrei e la loro persecuzione non saranno mai compresi né risolti. Finché si penserà che il problema alla base della cosiddetta "questione ebraica" sia da ravvisare nelle differenze dottrinali che distinguono le due religioni non si comprenderà mai il fondamento reale dell’antisemitismo e del razzismo. Per capire il "perché", il drammatico e misterioso "perché" dell’odio e dell’ostilità che hanno investito gli ebrei da centinaia di anni, bisogna ripercorrere la storia e cogliere nelle strutture di potere il fondamento di ogni persecuzione. È questo che Amos Luzzatto, in questa lunga e articolata riflessione sull’ebraismo, ci propone per uscire dalle strettoie di un ragionamento superficiale, risaputo e sterile, e per riconoscere i veri fondamenti della "questione ebraica" e della persecuzione che ha funestato la storia degli ebrei. Un libro non solo "intelligente" ma controcorrente, per individuare le radici che stanno alla base del più profondo dramma umano e collettivo della modernità. (Note di copertina)
Caposaldo dell’ebraismo italiano, Amos Luzzatto è stato anche il presidente delle comunità ebraiche italiane. In questo libro pubblicato da Aliberti nel 2013, Luzzatto ci parla di Bibbia, cattolicesimo e della questione ebraico-palestinese.
Grazie a una legge del 1984, quando al governo c’era Craxi, c’è un’intesa tra lo stato italiano e le comunità israelitiche (poi diventate ebraiche): gli ebrei italiani hanno diritti e doveri; tra i diritti il più importante è quello che un lavoratore ebreo può rimanere a casa di sabato, giorno di festa, e in tutte le feste di cui si parla nella Bibbia.
Amos Luzzatto dialoga con Marco Alloni e non dice cose sempre rassicuranti. Dai passi avanti fatti con Giovanni Paolo II (che considerava gli ebrei come fratelli maggiori dei cristiani), il rapporto tra le religioni è sembrato tornare indietro quando Benedetto XVI si è interessato di ebraismo.
Il giornalista Gad Lerner si fece interprete della delusione di molti ebrei italiani di fronte al discorso pronunciato da papa Benedetto XVI ai campi di Auschwitz-Birkenau con una lettera al direttore di «Avvenire», Dino Boffo. In essa affermava tra l’altro: «Mi è parso minimizzante il riferimento (di Ratzinger) al partito nazista come “un gruppo di criminali” che ha “usato e abusato” del popolo tedesco dopo aver raggiunto il potere “mediante promesse bugiarde”. Non perché si vogliano frettolosamente accomunare antigiudaismo cattolico e razzismo fascista, ma perché la vicenda dell’antisemitismo è piena di queste zone grigie che pesano ancora oggi nella storia italiana.»
Così anche una dichiarazione di Luzzatto sui palestinesi:
"Ecco, lo stesso vale anche qua. Quando ci troviamo a parlare di ebraismo il meccanismo è identico. Ci sono “abiti” che vanno bene per una cultura ma non per un’altra. E nel momento stesso in cui si cerca di imporli in una versione che non è quella loro specifica, si commette un grave errore di comprensione. Come quando, in Italia, all’epoca dell’emancipazione ebraica si diceva: «La sinagoga, cioè la chiesa degli ebrei…»
Era tipico non sapere concepire il luogo di culto di un altro, di un altro tipo di culto, altrimenti che con le categorie del proprio: era una tipica forma mentis di quel periodo. E in parte, purtroppo, lo è ancora."
Il problema è che Israele non è riconosciuta da tutti come stato e il paese ha diritto di difendersi, non glielo si può negare. Si pensi cosa voglia dire vivere sessant’anni – cioè per quattro generazioni – sotto l’incubo della volontà di tutti i vicini di concederti soltanto una tregua e non più di una tregua e convivere con la consapevolezza che tali vicini non vedono l’ora di buttarti prima o poi a mare.
Una visione lucida quella di Amos Luzzatto, che crede nel potere della parola e della pace. Un libro necessario adatto per le nuove generazioni.
Se questo è un ebreo. Dialogo con Amos Luzzatto
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