Sempre non è per sempre di Helen Van Slyke

Sempre non è per sempre di Helen Van Slyke (Sperling & Kupfer, 1988, trad. Tilde Arcelli Riva) ruota intorno a una domanda: l’amore può essere pilotato?

Susan Langdon, dopo esser stata a lungo corteggiata, sposa l’uomo perfetto, il pianista Richard Antonini. Fine della storia, quindi?
Non proprio, perché ciò che vi ho narrato accadrà in poche pagine. Il bello (anzi, il brutto) arriva ora…

Richard ha due cose nella vita che non può lasciare: la carriera e la madre. La prima lo assorbirà moltissimo e la seconda vorrebbe che lui si dedicasse anima e corpo alla sua professione, poiché considera Susan alla stregua di una distrazione. Orribile da dire, vero?

Peccato che Richard, nonostante tutto, non veda così la situazione. E, ovviamente, a farne le spese sarà Susan. La famiglia si allarga ma, purtroppo, non tutto va come dovrebbe. Ciò che doveva unire un marito e una moglie costituirà un ottimo pretesto, per la madre, per dividerli. Forse per sempre.
Alla fine l’amore trionferà o Susan dovrà fare fagotto e vivere la sua vita da sola?

Helen Van Slyke ci parla d’amore e lo fa con la sua scrittura pacata. Pacata ma non per questo meno incisiva. La peculiarità di questa magnifica scrittrice è prendere in mano il nostro cuore e stringerlo quel tanto che basta per farci percepire infinite emozioni. Dolore, gioia, incredulità per ciò che accadrà in poche centinaia di pagine, pagine popolate da persone e non personaggi. Scenari che si paleseranno dinanzi a noi, sfondo perfetto per le storie che Helen narrerà.

Sempre non è per sempre è un libro dedicato a chi ama le storie d’amore, magari a lieto fine ma con qualche ferita, una volta giunti al traguardo. L’ennesimo esempio dell’abilità di questa grande autrice.